Le figure che nobilitano il nostro Foro: Edoardo Pontecorvo

Le figure che nobilitano il nostro Foro: Edoardo Pontecorvo

 Gli uomini sono soliti esaltare i loro simili solo dopo che costoro sono passati a miglior vita. E’ un malvezzo del quale, senza mezze misure, ci si dovrebbe vergognare.

Il grande Totò disse, pochi giorni prima di morire, che non sarebbe stato ricordato da nessuno, dopo il suo trapasso. Si trattò di una profezia errata, ma lo straordinario attore ne aveva ben donde, visto ciò che certa critica aveva scritto sulla sua attività di attore.

Noi abbiamo il dovere di ringraziare le nostre migliori figure quando queste sono ancora tra di noi, quando operano e continuano ad elargire i loro insegnamenti.

Uno dei maestri del Foro romano, che tuttora esercita la nobilissima professione forense, è Edoardo Pontecorvo.

Descriverne le qualità e le innumerevoli cariche istituzionali assunte non è cosa agevole.

Nato a Roma il 31 marzo del 1925 ha lo studio in Viale Carso 77. Iscrittosi all’Albo nel novembre del 1950, nel gennaio 1971 è stato eletto componente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, quando tale carica era riservata solo a personaggi insigni del Foro, rispettati ed ossequiati per le loro straordinarie capacità rappresentative della categoria. L’anno successivo fu nominato Consigliere Segretario e, solo per questo, merita tutto il mio profondo rispetto, per aver ricoperto anch’io – certamente indegnamente – quella carica.

Nel 1978 Edoardo fu eletto componente del Consiglio Nazionale Forense per il Distretto della Corte di Appello di Roma, portando anche in quell’altissimo Consesso la sua esperienza di principe del Foro di Roma. Assunse, sette anni dopo, la carica di Vice Presidente, tra l’altro (e prevalentemente) con funzione in sede giurisdizionale e quindi con le funzioni di Presidente del Consiglio giudicante. Concluse quella meravigliosa esperienza, nella primavera del 1987, avendo contribuito a rafforzare il ruolo e l’immagine degli avvocati capitolini in tutta Italia.

A dicembre del 2010, in Aula Avvocati a Piazza Cavour, in occasione della tradizionale cerimonia della consegna delle c.d. “Toghe d’Oro”, ha tenuto il discorso in rappresentanza dei colleghi che vantavano ben sessant’anni di attività professionale alle spalle. Il suo intervento ha commosso i molti giovani presenti, e rammentato – agli altrettanto numerosi colleghi “anziani” – quella che era l’Avvocatura dei tempi andati. L’ho visto con le lacrime agli occhi venirmi a salutare in occasione della festa dell’Ordine di Roma quando, a giugno scorso, abbiamo celebrato la presenza centenaria dell’Istituzione all’interno del “Palazzaccio”. Perché Edoardo incarna, senza retorica, l’Ordine degli Avvocati di Roma.

Può accadere con una certa frequenza di vederlo passeggiare, nei corridoi del Palazzo di Giustizia in attesa che la Corte chiami la sua udienza. La sua figura longilinea, il suo aspetto severo ma al tempo stesso paterno, il suo modo sobrio ma al contempo elegante di indossare la toga ti colpisce immediatamente.

Pochi mesi or sono, vedendolo da lontano, lo indicai ad un mio praticante mentre, appunto, usciva da un’aula di Cassazione dopo aver svolto la sua arringa: ci avvicinammo a lui che, dopo avermi salutato, mi disse: “oggi ho avuto da ridire con il relatore della mia causa, che ha mancato di rispetto alla mia posizione di patrono di una persona che chiedeva solo giustizia. Gli ho ricordato che, quale difensore, ho sempre agito nel rigoroso rispetto delle basilari regole della nostra nobile professione, ovverosia nell’inderogabile fermissima osservanza, innanzitutto, delle norme di probità e lealtà forensi”.

Il mio praticante rimase imbambolato a guardarlo, ammirandone lo stile e quella leggera inflessione romanesca con la quale narrava l’episodio.

Bravo Edoardo, e grazie. In un epoca in cui chi indossa la toga sovente sa parlare a stento, auguro a mio figlio (da poco matricola a Giurisprudenza) che, un giorno, possa diventare come Te.

2 Responses to “Le figure che nobilitano il nostro Foro: Edoardo Pontecorvo”

  1. Gennaro leone scrive:

    Caro Rodolfo,
    complimenti per l’articolo è proprio vero che Edoardo Pontecorvo è un grande Avvocato che fa onore a tutta la categoria.
    Mi associo a Te all’augurio che hai fatto a Tuo figlio anche se io alle mie figlie auguro che possano diventare Avvocato come Te.
    Un abbraccio Gennaro

  2. Carissimo,

    l’articolo è molto bello e solo chi ha incontrato ed ancora incontra in Cassazione l’Avv. Pontecorvo può capirlo.
    Eppure per me è stato quasi lo spettro della mia professione perché da giovane praticante e poi procuratore, ogniqualvolta mi recavo in una cancelleria la frase ricorrente era “…tanti saluti a papà!!” Quel papà era proprio Lui, Edoardo, in quanto il mio -anche lui del ’25 – fa il medico.
    Però è da lì e dalla considerazione che aveva già allora che ho appreso chi fosse.
    L’ho visto non più tardi di un anno fa in Cassazione, alto, asciutto, elegantissimo nel suo rigato scuro, piega dei pantaloni perfetta e scarpa lucida come uno specchio. Discussione brillante e rigorosa ed ammonimento del Presidente (che ben lo conosce) a non esser prolisso.
    Ti confesso che, ancor prima dei miei figli, sono io il primo ad ambire – altrettanto indegnamente – di poter essere, un giorno, come lui, nella malcelata speranza che quella parziale identità del cognome, da incubo originario, possa oggi darmi un vantaggio nel perseguirne l’esempio.

    Un caro saluto,

    Paolo

    P.S.: leggo solo oggi, purtroppo!!! Ma meglio tardi che mai!!!

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