Incarichi all’esterno in violazione di legge: il caso dell’Unire

Incarichi all’esterno in violazione di legge: il caso dell’Unire

CORTE DI CASSAZIONE – SS.UU. – 21 febbraio 2013 n. 4283 – Pres. Vittoria, Est. Chiarini, P.M. Ciccolo (conf.) – P.G. ed altri (avv.ti Crapolicchio, Tedeschini, Damiani ed Abbamonte) c. Procura generale presso la Corte dei conti (n.c.) – (Rigetta).

1.- Pubblico impiego – Conferimento incarichi – A professionisti esterni – In violazione dell’art. 7 ultimo comma D.L.vo n. 29 del 1993 – Senza che ricorrano i presupposti – Illegittimità.

1.- L’insindacabilità nel merito delle scelte discrezionali compiute da soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti non comporta che esse siano sottratte al sindacato giurisdizionale di conformità alla legge formale e sostanziale che regola l’attività e l’organizzazione amministrativa, e quindi il giudice contabile non viola i limiti esterni della propria giurisdizione quando sottopone a giudizio di responsabilità per danno erariale gli amministratori che hanno conferito incarichi professionali senza determinazione specifica di contenuto, durata, criteri, compenso, in contrasto con l’art. 7 ultimo comma D.L.vo n. 29 del 1993, perché il conferimento dell’incarico si appalesa legittimo solo in ipotesi di impossibilità oggettiva, da rappresentare nella delibera, di far fronte all’esigenza richiesta con personale interno all’organizzazione, la cui qualificazione professionale l’Ente ha infatti l’obbligo di verificare periodicamente ed incrementare. (Fattispecie relativa agli amministratori e dirigenti dell’Unire responsabili di aver conferito incarichi professionali a molteplici avvocati del libero foro pur in presenza di una struttura interna idonea a svolgere le medesime funzioni affidate all’esterno dietro cospicui compensi).

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