VERBA VOLANT

VERBA VOLANT

La ragione di questa rubrichetta è data dalla pura e semplice lettura dei verbali delle Adunanze del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma (biennio 2012/2013). Per il grande rispetto che ho per l’Istituzione forense capitolina – della quale ho fatto parte, per volere di qualche migliaio di colleghi, per 4 anni – mi auguro che la rubrica abbia vita breve.

I verbali sono riprodotti in ordine cronologico.

Dal verbale del 23 febbraio 2012

 Dal discorso del neo Presidente, appena eletto: “Ringrazio infine, con sincerità, il Consigliere Conte, il Consigliere Condello ed i Consiglieri non confermati per l’imponente lavoro istituzionale svolto nei due anni precedenti, sempre in armonia fra tutti. Mi riferisco in particolare alla disciplina, rispetto alla quale dobbiamo riconoscere che, grazie all’impegno di tutto il Consiglio così come richiesto e sollecitato dal Presidente Conte, vi è stato un azzeramento dell’arretrato per quanto riguarda i procedimenti disciplinari, cui si è aggiunta la mole di pareri di congruità sugli onorari, l’ottimo lavoro per le iscrizioni e cancellazioni, e così via”.

 P.S. 1) Armonia? Il potere dà alla testa… 2) Sulla disciplina l’impegno di tutto il Consiglio? Rileggere la vicenda su Canzona, please….

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 Dal discorso del neo tesoriere, appena eletto: “Quanto al mio ruolo di Consigliere Tesoriere, che mi onoro di assumere, posso assicurare che sarà svolto con la massima trasparenza e con lo spirito di servizio che ha sempre contraddistinto la mia attività consiliare nel corso di questi ultimi 12 anni.

In tal senso, mi impegno sin d’ora avanti a Voi Consiglieri tutti e all’Avvocatura Capitolina a garantire quel rigore e quell’austerità propri dell’Ente, nel rispetto delle peculiarità e delle esigenze organizzative e funzionali”.

P.S.: Benissimo: cominciamo a far le gare, per stipulare i contratti, o quanto meno procedure negoziate “trasparenti” visto che amministriamo soldi di tutti (vedi, subito, come si mantengono gli impegni: più sotto l’estratto della delibera di spesa dell’8 marzo).

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 Il Presidente riferisce sulla comunicazione dell’Avv. Duccio Guerriero, pervenuta il 23 gennaio 2012, con la quale ringrazia l’Ordine di Roma per aver avuto l’opportunità, unitamente ai propri familiari, di partecipare all’Udienza papale, svoltasi il 18 gennaio u.s. presso la Sala Nervi.

P.S.: Si, è stata davvero una bella opportunità. Peccato che la si deve al precedente Consiglio, posto che taluni suoi componenti, che siedono nell’attuale, erano contrari in quanto l’evento si sarebbe tenuto “troppo sotto la scadenza elettorale” (del tipo: sacro e profano). Ed uno di loro disse che non sarebbe venuto al “ricevimento” papale (il termine “udienza” non gli dev’essere familiare).

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 – Il Consiglio delega il Consigliere Tesoriere di trovare la soluzione migliore per il pernottamento dei 110 Delegati al Congresso e dei Consiglieri dell’Ordine.

 P.S.: Senza commento.

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 Il Consigliere Tesoriere propone per i Consiglieri l’acquisto di nuove cartelline in pelle per il Consiglio e di nuove toghe.

Il Consiglio approva.

P.S. E il rigore nelle spese sbandierato solo pochi minuti fa? C’erano già altre toghe in dotazione….

 Dal verbale dell’1 marzo

 Il Consigliere Segretario dichiara che in tutte le delibere precedenti ha sempre espresso in modo  chiaro ed inequivocabile la propria contrarietà alla mediazione obbligatoria, come del resto facilmente verificabile nell’intervento ad adiuvandum davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio presentato dall’Associazione Agire e Informare, di cui è iscritto e rappresentante legale.

P.S. Verissimo. Dal sito web dell’avv. Mauro Vaglio, in data 4.4.2011, il titolo di un’apposita nota a firma dell’avv. Di Tosto era il seguente: “Come disinnescare la mediazione obbligatoria”. In quel contesto proponeva l’introduzione di norme (regolamentari) volte a rendere inefficaci le disposizioni (legislative) sulla mediazione (ah, il sistema delle fonti del diritto…!). Resta da capire perché, nella stessa seduta consiliare dell’1 marzo, invece di sopprimere l’Organismo di mediazione – come propugnato in campagna elettorale – si è disposta la nomina di un nuovo coordinatore cui tutti hanno augurato buon lavoro, mentre nell’adunanza precedente si è deciso di ricostituire il relativo Consiglio direttivo. Misteri imprescrutabili!

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Il Presidente riferisce sul reclamo ex art. 6 D. Lgs. Lgt. 23 novembre 1944, n. 382, assunto al protocollo in data 23 febbraio 2012, presentato dall’Avv. (omissis), candidato alle elezioni per il rinnovo del Consiglio biennio 2012-2013, avverso la proclamazione degli eletti. Il Consigliere Condello rileva che il ricorso ex art. 6 D. Lgs. Lgt. 23 novembre 1944 n. 382 proposto dall’Avv. (omissis), è stato protocollato in data 23 febbraio 2012. Il Consigliere Condello chiede al Presidente e al Consigliere Segretario di precisare i motivi che hanno determinato la mancata comunicazione al Consiglio all’adunanza pomeridiana tenutasi il 23 febbraio scorso di una notizia così importante. Il Consigliere Condello evidenzia, inoltre, che l’argomento è stato inserito, con molto ritardo, e soltanto con l’ordine del giorno inviato il 28 febbraio 2012. Il Consigliere Segretario rileva che il 23 febbraio 2012 è stato notificato il  ricorso del Collega Avv. (omissis) e, al momento, non erano ancora state elette le cariche consiliari. Successivamente, è stato predisposto l’ordine del giorno e la comunicazione della notifica del ricorso è stata portata all’attenzione del Consiglio con l’ordine del giorno odierno.

Il Consiglio, con l’astensione dei Consiglieri Condello e Stoppani, delibera di chiedere un parere agli Avv.ti Angelo Fiore Tartaglia e Giovanni Crisostomo Sciacca, in ordine all’opportunità di costituirsi nel procedimento e dichiara la presente delibera immediatamente esecutiva.

N.B.: avete letto bene. Si chiede a due avvocati il parere sulla “opportunità” di costituirsi o meno nel giudizio. Ma la convenienza (rectius, opportunità) di una determinata azione processuale, non la deve valutare il cliente (il Consiglio, nella specie, composto peraltro tutto da avvocati)? Vedremo cosa avranno consigliato, in punto di opportunità, i due insigni professionisti.

 Dal verbale dell’8 marzo

 Il Presidente e il Consigliere Segretario comunicano di aver incontrato il Dott. Saponara, Dirigente del Giudice di Pace di Roma, in merito alla pubblicazione delle sentenze e alle richieste copie decreti ingiuntivi e sentenze. Nell’incontro con il Dirigente Saponara, il Presidente e il Consigliere Segretario hanno insistito sulla necessità, in questo momento di grave crisi economica per i cittadini, di pubblicare urgentemente tutte le sentenze depositate, in particolare con la preferenza per le cause ordinarie. A tal fine il Presidente e il Consigliere Segretario hanno richiesto un maggior numero di postazioni e di personale dell’Ufficio per pubblicare le sentenze. Il Dirigente Saponara ha rappresentato le difficoltà dell’Ufficio, dove i predetti dipendenti del Consiglio dell’Ordine rappresentano il 10% di tutti i dipendenti destinati dal Ministero della Giustizia all’Ufficio del Giudice di Pace.

N.B.: il Dirigente del G.d.P. si chiama “Sorbara” (ci farà un’azione ex art. 700 cpc per rivendicare il diritto al proprio esatto nome?) Saponara è, invece, una località, ubicata sulla Cristoforo Colombo in direzione di Ostia. Un bel bagno rinfrescante in acqua di mare, no?

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– Il Consigliere Tesoriere comunica di aver richiesto un preventivo alla Società Pan Comunicazione per lo sviluppo del logo e della linea grafica da adottare sulla modulistica del Consiglio. Il preventivo è di euro 3.650,00 (oltre Iva) e prevede lo studio del logo, la linea grafica e le prove di stampa.

Il Consiglio approva la spesa.

P.S. Prenderemo informazioni su questa Peter Pan: ma una procedura negoziata, onde verificare se qualcun altro avesse magari offerto di meno, solo per fare un disegno, no??

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 “Il Vice Presidente dell’O.U.A., Avv. Luca Saldarelli, ha dichiarato essere molto importante la tematica della geografia giudiziaria, in relazione alla quale non è condivisibile il criterio numerico; che occorre agire prima delle abolizioni, non essendo poi più possibile ripristinare. Per il Congresso è necessario partire da una piattaforma unitaria per procedere poi a verificare le problematiche e a suggerire specifiche misure di intervento.

Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Firenze, Avv. Sergio Paparo, si chiede dove si vuole arrivare. Per la Cassa l’ambito è chiaro.

In relazione all’art. 9 ci sono stati cambiamenti”.

P.S.: E io speriamo che me la cavo! (e il resto del “pezzo” è ancora meglio!)

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– Il Consigliere Galletti, Coordinatore del Dipartimento Centro Studi, Formazione e crediti formativi, comunica che il 30 novembre u.s. sono scaduti i termini per l’invio delle autocertificazioni dei crediti formativi relative al triennio 2008/2010. Chiede che le suddette autocertificazioni vengano accettate dal Consiglio, salvo eventuali controlli e verifiche “a campione” eseguite dal Dipartimento competente, in ordine alla documentazione attestante la veridicità di quanto autocertificato. Il Consigliere Galletti comunica che chiederà alla Società Lextel, i dati relativi ai Colleghi non in regola con i crediti formativi e relazionerà al Consiglio in una prossima adunanza.

Il Consiglio prende atto.

P.S.: Molto bene! Aspettiamo e vedremo l’esito degli accertamenti (ma non “salvo” ed “eventuali”, perché i controlli e le verifiche a campione su tutte le autocertificazioni sono previsti come obbligatori dal T.U. n. 445/2000).

  Dal verbale del 15 marzo

 Il Consiglio riceve una delegazione di parlamentari, avvocati e magistrati turchi. Si è proceduto a illustrare alcuni aspetti relativi al funzionamento, al ruolo e alla composizione dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati. La Delegazione è in Italia al fine di acquisire informazioni sulla mediazione, in quanto il parlamento turco sta lavorando a un disegno di legge in materia di mediazione. Il Consigliere Segretario ha illustrato brevemente la procedura prevista in Italia per la mediazione e i relativi costi a carico del cittadino. Il Presidente, a seguire, ha anch’esso illustrato brevemente la procedura prevista in Italia per la mediazione ed i relativi costi a carico del cittadino. Il Presidente ha, poi, illustrato la storia del Palazzo di Giustizia, sede dell’Ordine, e ha offerto, in omaggio alla Delegazione, copia del libro edito per il centenario della permanenza dell’Ordine nel Palazzo di Giustizia.

 P.S: A parte l’interesse, pure dei Turchi, alla mediazione, una domanda sorge spontanea: ma il libro che è stato regalato era “illustrato” ?

Ps: per favore, comperate un dizionario dei sinonimi a chi redige i verbali del Consiglio

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 – Il Presidente comunica che la Dott.ssa Giovanna Russo, Presidente della Quarta Sezione – Immobiliare- del Tribunale Ordinario di Roma, ha chiesto la trasmissione di n. 400 nominativi di avvocati, tra i 1.132 che hanno presentato regolare domanda nei termini previsti del 15 febbraio 2012. (Domanda mia: per fare cosa???)

Il Presidente propone di fare una prima selezione, tra le 1.132 domande pervenute, basata sulla  partecipazione a corsi e/o documentate esperienze sulla specifica materia. Propone, inoltre, nell’ipotesi in cui il numero rimanesse superiore a 400, di procedere ad estrazione a sorte, dando la possibilità a tutti gli interessati di partecipare a dette operazioni.

Il Consiglio delibera, a maggioranza, di inviare al Presidente della Sezione l’intero elenco dei nominativi e delle domande dei Colleghi che non hanno riportato alcuna sanzione disciplinare.

P.S.: Risposta: non siamo riusciti a capire!

Dal verbale del 20 marzo

 – Il Consigliere Segretario riferisce sull’invito pervenuto dal Dott. Paolo De Fiore, Presidente del Tribunale Ordinario di Roma, nonchè Presidente dell’Osservatorio sui conflitti e sulla  conciliazione, a partecipare alla presentazione del “Secondo rapporto sullo stato dei conflitti nella città di Roma – I cittadini e la Conciliazione”, che si svolgerà il 28 marzo 2012, alle ore 11.00, presso Palazzo Valentini – Sede della Provincia di Roma, Via IV Novembre 119/A.

Il Consiglio prende atto.

 N.B.: De Fiore “Presidente del Tribunale”??? Non lo è più da oltre un mese (il Presidente vicario è il dr. Gentili)!!

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– Il Consigliere Segretario riferisce sulla nota dell’Avv. Nicola Ianniello, pervenuta in data 12 marzo 2012, con la quale, in merito al ricorso ex art. 700 e 669 ter c.p.c. proposto dal Signor (omissis) avanti il Tribunale Ordinario di Roma, trasmette il provvedimento del Tribunale Ordinario di Roma-Sezione Decima, di rigetto del ricorso della controparte, con liquidazione delle spese del procedimento a favore del Consiglio. L’Avv. Ianniello attende determinazioni in merito e informa il Consiglio che è in corso l’azione di recupero di spese liquidate in altro procedimento in fase di richiesta di pignoramento.

Il Consiglio prende atto.

N.B.: Il difensore attende determinazioni in merito al recupero di spese processuali (come disposto nell’analogo e precedente caso citato da lui stesso) in favore del Consiglio e…..“si prende atto” (chi gliele dà, le determinazioni richieste: io?).

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Il Consigliere Cassiani ringrazia gli estensori delle mozioni predisposte in vista del Congresso Straordinario di Milano. Condivide quella nella quale ci si oppone alla abolizione delle tariffe, alla istituzione del socio di capitale, alla “libera concorrenza” intesa come rispetto delle regole di mercato. Non condivide quella nella quale si prevede una “programmazione dell’accesso alla professione”. Condivide quella nella quale si chiede che il ruolo del Consiglio Nazionale Forense torni ad essere quello previsto dalla legge istitutiva e cioè giurisdizionale.

 N.B. per chi scrive il verbale. Sinonimi di “condividere”: approvare, aderire, apprezzare, associarsi, esser d’accordo, eccetera eccetera.

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– Il Consigliere Bruni in merito alle deleghe ricevute dal Presidente riferisce sulla delega ricevuta (e 2: ndr) per verificare il corretto funzionamento del collegamento telematico con la Banca Dati dell’Anagrafe di Roma Capitale per gli Avvocati del Foro di Roma. Il Consigliere Bruni riferisce di aver consultato il competente ufficio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e che gli è stato riferito che il funzionamento per quanto riguarda il sito del Consiglio è corretto e che, da accertamenti effettuati, anche il collegamento con l’Anagrafe di Roma Capitale sembra funzionante. Se ne è dedotto che il problema dovrebbe essere dovuto a un malfunzionamento dei collegamenti Smart Card dei singoli avvocati che hanno avuto problemi.

Il Consiglio prende atto.

N.B.: Risposta inadeguata e non esauriente. Il collegamento non avviene con smart card.

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– Il Consigliere Conte esprime tutto il proprio rammarico per aver dovuto vedere la “forzata rimozione” di numerosissimi quadri e fotografie, originariamente appesi sulle mura degli Uffici del Consiglio, senza che vi sia una spiegabile motivazione a sostegno. Il Consigliere Conte ricorda che i quadri erano relativi a manifesti della “convegnistica”, svoltasi nell’ultimo biennio, e si riferivano ai seminari e/o convegni di maggiore successo che riportavano, non i nomi dei componenti del precedente Consiglio, ma tutti gli autorevoli relatori intervenuti allo svolgimento dei lavori che fornirono ai Colleghi romani uno straordinario, nonchè gratuito, supporto formativo di grande qualità. Inoltre, sono state rimosse anche fotografie del Centenario dell’Ordine che raffiguravano Colleghi che hanno fatto la storia del Consiglio e che intervennero alla manifestazione dello scorso anno. Vieppiù, incredibile a dirsi, sono state rimosse anche fotografie che ritraevano le precedenti cariche consiliari nell’incontro “storico” con il Santo Padre, ricordato da tutti, dove Sua Santità Benedetto XVI donò la propria benedizione a tutta l’Avvocatura romana. Il Consigliere Conte, pur non desiderando commentare oltremodo tale imbarazzante questione, intende rimarcare che siffatto “pseudo spoil system” si addice più a una realtà politica da “Municipio di paese”, che ad un Ordine prestigioso e di luminosa tradizione come l’Ordine degli Avvocati di Roma. Il Consigliere Conte auspica vivamente che non vengano rimosse le altre fotografie raffiguranti la manifestazione del Centenario dell’Ordine di Roma dello scorso 20 giugno 2011.

Il Presidente informa di aver disposto la rimozione dei quadri lungo la scala di accesso ai piani superiori per motivi, a proprio parere, estetici, riportando lo stato dei luoghi a due anni orsono.

N.B.: E’ diritto del Presidente occuparsi anche di arredamenti di interni e di estetica.

Dal verbale del 29 marzo

– Vengono ammesse in Aula le Dott.sse Loredana Di Guida e Andrea Marin, rappresentanti della Società “Pan Advertising” le quali presentano alcuni loghi di altri Consigli degli Ordini europei e internazionali, ponendoli a confronto per efficacia grafica. Illustrano quattro diverse possibilità e idee per il nuovo logo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

Il Consiglio delibera di sostituire il precedente logo con quello raffigurante i cordoni stilizzati della toga.

 P.S. Io ero personalmente convinto che uno dei problemi principali che assillavano il Consiglio dell’Ordine fosse effettivamente quello di dotarsi di un altro logo, al posto dello storico (raffigurante Cicerone!) esistente da anni. Ora il problema, con l’uso dei cordoni, è stato finalmente risolto!

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– Il Presidente riferisce sulla nota dell’Avv. Nicola Ianniello, Presidente dell’Associazione Nazionale Volontari Avvocati per il Gratuito Patrocinio e la Difesa dei non Abbienti, pervenuta in data 26 marzo 2012, con la quale contesta la modifica apportata dal Consiglio al Regolamento dell’Organismo di Mediazione Forense di Roma, nella parte in cui prevede che venga comunicata, a cura e spese della parte istante, l’avvenuta ricezione alla parte  chiamata della domanda di mediazione, il nominativo del Mediatore designato, ecc., che in origine erano a carico dell’Organismo.
Tale modifica arreca nocumento alla parte che deposita la dichiarazione di non abbienza di cui all’art. 13 del Regolamento stesso e chiede, pertanto, il ripristino, almeno in questi casi, della normativa originaria.

Il Consigliere Segretario rileva che (omissis) in considerazione di quanto esposto, il Consiglio ha deliberato alcune modifiche al Regolamento dell’Organismo di Mediazione che mirano esclusivamente a migliorare il funzionamento dello stesso, ponendo a carico della parte istante le notifiche alle controparti, richiedendo le somme per l’Organismo al momento della mediazione, senza avere anticipi che poi, spesso, devono essere restituiti alla parte intimante ed evitando così inutili attività contabili, escludendo per gli enti pubblici la possibilità di versare il loro contributo dopo il procedimento di mediazione. E’ scontato, peraltro, che l’Organismo di Mediazione dovrà inviare le modifiche al Ministero della Giustizia e attendere i 30 giorni previsti dalla norma.

N.B.: No, non era, invece, così “scontato“. Anche perchè, allora, non si capisce  come mai  la delibera che ha modificato il regolamento sia stata dichiarata “immediatamente esecutiva” nell’Adunanza di approvazione del 20 marzo (senza attendere non solo il decorso del termine per la configurazione del silenzio assenso di approvazione, ma anche lo stesso invio al Ministero della deliberazione medesima!) e sia in concreto stata già applicata dall’Organismo di Mediazione, in barba al procedimento di ratifica ministeriale.

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– Il Consigliere Galletti, in relazione alla nota questione relativa alla limitazione dell’orario di apertura di Cancellerie e degli Uffici Giudiziari, informa il Consiglio che, a seguito dell’ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale di Roma, n. 4912/2011 del 20 dicembre 2012 (poi riformata dal Consiglio di Stato con ordinanza n. 916/2012 del 6 marzo 2012), il Presidente Vicario del Tribunale Ordinario di Roma e il Dirigente Amministrativo dello stesso Tribunale, con la nota prot. 1149 int. del 21 febbraio 2012, hanno disposto che “in esecuzione dell’ordinanza del TAR – Lazio n. 4912/2011, nonchè conformemente alla richiesta della Amministrazione centrale in data 16/02/2012 con decorrenza immediata gli uffici e le cancellerie del Tribunale di Roma ripristineranno l’orario di apertura al Pubblico, in vigore antecedentemente al 1° ottobre 2011”.

P.S.: Dopo che il Consiglio di Stato ha annullato l’ord.za del TAR Lazio con la quale la lista che ha vinto le elezioni per il rinnovo dell’Ordine ha potuto, appunto, far credere agli iscritti di aver ottenuto una titanica vittoria “in favore dei colleghi”, ci si “riconsola” con un provvedimento che non fa altro che riportare in vigore l’orario di apertura originario delle cancellerie, che sarebbe comunque ritornato efficace per effetto della dichiarata temporaneità (vista la sua esplicita natura sperimentale) dell’atto a suo tempo adottato a firma del Presidente e del Dirigente amministrativo del Tribunale. Dunque, un’iniziale vera e propria vittoria di Pirro, come fumo agli occhi degli avvocati creduloni durante la campagna elettorale: ed oggi, dopo la soccombenza riportata davanti al Consiglio di Stato, si sminuisce quella disfatta! Ma la politica è, purtroppo, così.

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– In data 22 marzo 2012 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione Vigile Amico, del seminario a titolo gratuito “IV Congresso Nazionale Polizia Locale Po.Lo 2012” che si svolgerà in due giornate, il 19 e il 20 aprile 2012, della durata complessiva di 15 ore di cui 2 ore di deontologia, suddivise in 7 ore il 19 aprile e 8 ore il 20 aprile 2012.

Il Consiglio

delibera

di concedere n. 15 (quindici) crediti formativi, di cui n. 2 (due) deontologici, per il seminario suindicato e si concede patrocinio all’evento.

P.S.: Seminario dell’Associazione “Vigile Amico” con patrocinio dell’Ordine e concessione di crediti formativi (agli agenti di polizia municipale??) di cui 2 addirittura di natura “deontologica”!! E pensare che i maligni ritenevano che in questo Consiglio militavano in gran parte “parafangari” e “osaroli”, dichiarati nemici degli Agenti della Polizia Locale. Maligni: ricredetevi e pentitevi!

Dal verbale del 5 aprile

 – Il Consigliere Segretario riferisce che i tre dipendenti a tempo determinato, assunti dal Consiglio per eliminare l’arretrato delle sentenze non pubblicate all’Ufficio del Giudice di Pace, hanno preso servizio in data 4 aprile 2012; in pari data sono entrati in funzione i tre scanners concessi in comodato dal Consiglio.

Il Consiglio prende atto.

 N.B.: Si prende atto che il Consiglio continua ad assumere personale a tempo determinato (tre ulteriori dipendenti destinati ancora presso il Giudice di Pace) a fronte delle proclamate (vedi oltre, nella stessa Adunanza del 5 aprile!) esigenze di contrazione delle spese e del rigore economico.

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 – Il Presidente informa il Consiglio che lunedì 2 aprile 2012 si sono riuniti, a Tivoli, i Presidenti degli Ordini del Lazio, e che il Coordinatore Avv. Anna Maria Barbante aveva invitato anche il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, che, però, non ha potuto partecipare per pregressi impegni. La riunione aveva lo scopo, da una parte, di indicare al Consiglio Nazionale Forense i due nominativi di Colleghi del Distretto per il Consiglio Giudiziario e, dall’altra, di eleggere il nuovo Coordinatore dell’Unione Distrettuale del Lazio.

 N.B.: I 100 delegati al Congresso straordinario di Milano hanno in quella sede assistito ad una sbandierata “ritrovata” unità d’intenti tra il Distretto del Lazio ed il Coa di Roma. Per il Distretto, com’è noto, l’Ordine che ha mille iscritti “conta”, ai fini delle decisioni da assumere in quel consesso, come l’Ordine che ne ha ventiquattromila. Era solo questo il motivo di dissenso che si registrava tra il COA di Roma ed appunto l’Unione Distrettuale del Lazio (oltre al fatto che, capziosamente, le riunioni mensili di quest’ultimo si svolgevano il giovedi pomeriggio, giornata in cui storicamente si tiene l’Adunanza del Consiglio romano: le richieste di spostare il giorno della riunione non sono mai state riscontrate dal Distretto!). Tuttavia, oggi si apprende di questo ritrovato clima idilliaco: bene, molto bene. Solo che il Presidente del Coa di Roma, come si legge nel verbale, diserta le sedute (anche quelle fondamentali, dove si elegge il Coordinatore dell’Unione….).

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 – Il Consigliere Galletti rappresenta che gli è stata segnalata la presenza in rete del sito www.cortedicassazione.com, riferibile a un collega romano, dove viene pubblicizzata l’attività di domiciliazione e chiede al Consiglio di valutare l’opportunità di aprire una pratica di segreteria per gli opportuni approfondimenti, sia in ordine al nome del sito che potrebbe ingenerare confusione negli utenti che potrebbero scambiarlo per un sito istituzionale, sia in ordine alla modalità di pubblicizzazione dell’attività di domiciliazione.

 N.B.: Notizia colpevolmente non controllata prima. Quel sito è già bloccato da molto tempo e non è possibile accedervi. La confusione, di cui si parla nella comunicazione, si ingenera così.

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 – Il Consigliere Bruni deposita la comunicazione ricevuta in via preventiva dal Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, Avv. Francesco Caia, con la quale lo stesso informa ufficialmente codesto Consiglio dell’iniziativa, assunta con formale delibera consiliare dall’Ordine di Napoli e della mozione n. 58 approvata dal Congresso Nazionale Forense Straordinario di Milano. Il Presidente Caia chiede la collaborazione di codesto Consiglio, come degli altri, per procedere congiuntamente all’attuazione dello strumento referendario.

 N.B.: Quando è un componente dell’organismo a parlare di quest’ultimo si dice, per l’appunto, “questo” (non codesto). Ma si tratta di un errore tipico anche di altri Consiglieri……

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 – Il Consigliere Galletti rappresenta che lunedì 2 aprile scorso si sono riuniti i Colleghi chiamati a fare parte del progetto consiliare di Diritto Amministrativo. (omissis) I Colleghi hanno, poi, evidenziato anche l’opportunità di istituire all’interno degli Uffici del GA romani un presidio con personale “anche a tempo determinato” dell’Ordine che possa agevolarne l’attività quotidiana e hanno chiesto che il Consiglio possa cooperare con gli Uffici di Presidenza di TAR e Consiglio di Stato per l’organizzazione di protocolli condivisi per la gestione delle camere di consiglio e delle udienze e per la liquidazione delle spese di lite in modo uniforme.

 N.B.: La proposta presuppone, quindi, che si invii presso “gli Uffici del GA romani” personale interinale assunto dall’Ordine, a spese degli iscritti (ancora!!!). Alla faccia del rigore e del risparmio economico (vedi infra)!

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 – Il Consigliere Nicodemi richiede almeno due dipendenti presso la sede di Via Attilio Regolo, per un periodo di tempo determinato, al fine di eliminare l’arretrato delle procedure accumulate.

Il Consiglio delibera di delegare il Consigliere Segretario di reperire due persone tra i dipendenti in forza al Consiglio da destinare all’Ufficio di Via Attilio Regolo o di assumere due dipendenti a tempo determinato.

 N.B.: Non basta. Oltre a quanto si è letto nella prima comunicazione della stessa Adunanza del 5 aprile, oltre a quanto suggerito in quella che precede, qui si chiede l’ulteriore assunzione di altri dipendenti a tempo determinato. Non basta ancora! Ma a che numero siamo arrivati???

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 Punto all’ODG – Esame e discussione in ordine alla nota del Ministero della Giustizia, all’atto di opposizione e trasposizione al Giudice Amministrativo competente dell’Avv. (omissis) e al parere del Prof. Avv. Francario, tutti relativi al ricorso della D.ssa Giuffrè: decisioni consequenziali.

– Il Presidente riferisce che è pervenuta, dalla Direzione Generale del Contenzioso e dei Diritti Umani del Dipartimento degli Affari di Giustizia del Ministero della Giustizia, in data 20 marzo 2012, una nota relativa al “Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica proposto dalla D.ssa (omissis) avverso la nota del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma del 15/12/2011 di comunicazione di esclusione della stessa dalla prosecuzione al Concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di n. 12 posti per l’area ‘B’-posizione giuridica ‘B/1’” (all. n. 1). Con tale nota si comunica che in data 2 marzo 2012 la D.ssa (omissis) ha depositato il predetto ricorso, notificandolo, oltre che al Consiglio, anche alle parti controinteressate in data 23 febbraio 2012.

 N.B.: Molto bene. Apprezziamo la delicatezza del redattore del verbale di “oscurare” i nomi degli interessati dalla comunicazione, che concerne un contenzioso giudiziario. La tutela della privacy va sempre salvaguardata! Il problema è che non serve mettere tanti omissis, però, se nell’indicazione del punto all’O.d.G. il nome della ricorrente dottoressa Giuffrè appare in bella vista…..

P.S. del 19 maggio. Il verbale, così come pubblicato, risulterà poi segretamente modificato, senza un apposito e doveroso passaggio in Consiglio, come ha scoperto il Consigliere Conte (cfr. verbale del 3 maggio successivo), proprio per apportare le correzioni degli errori sopra segnalati!.

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 – Il Consiglio (omissis) considerato che, dunque, sono prevedibili minori introiti da parte dell’Ordine in relazione agli opinamenti resi sui c.d. pareri di congruità e, per converso, è facilmente prevedibile una progressiva riduzione (se non addirittura l’azzeramento) delle istanze formulate in tal senso da parte degli iscritti, con la consequenziale impossibilità di reperire le risorse necessarie per procedere alle nuove assunzioni ed all’eventuale mantenimento in servizio delle corrispondenti posizioni d’impiego e, del resto, è prevedibile una riduzione del numero degli attuali addetti al relativo dipartimento che, dunque, ben potrebbero essere ricollocati presso altri uffici dell’Ordine al pari dei dipendenti oggi addetti alla c.d. disciplina;

ai sensi dell’art. 21 quinquies L. 241/1990 s.m.i. e dell’art. 17 del bando di concorso, ritiene sussistere tutti i presupposti di legge per provvedere alla revoca del bando e di tutti gli atti procedimentali successivi, in considerazione, soprattutto, dei citati e sopravvenuti motivi di pubblico interesse e del mutamento della situazione di fatto che impone una scelta improntata a maggiore rigore, con conseguente necessario risparmio economico.

N.B.: Il Consiglio ha deliberato di revocare un bando di concorso per l’assunzione di 12 nuovi dipendenti di ruolo. Il concorso (bandito nel 2011 ed in stato di forte avanzamento, con due prove su tre già espletate) mirava a coprire in modo stabile i posti vacanti della dotazione organica. La ragione della revoca è quella del “maggior rigore e del necessario risparmio economico”. Molto bene. Gli è che, però, proprio in questa stessa Adunanza del 5 aprile abbiamo almeno 3 comunicazioni che parlano di assunzione di personale a tempo determinato: che quello non si paga o lavora gratis??? Forse, più banalmente, la ragione delle revoca del concorso è un’altra. Con il concorso i vincitori non si possono scegliere….: con la chiamata diretta, invece, si! E quanto ai nomi dei “chiamati”, ne vedremo prossimamente delle belle…

Dal verbale del 12 aprile

 – Il Consigliere Conte esprime tutto il proprio stupore e rammarico per la circostanza che l’adunanza sia stata “incredibilmente” sospesa, su istruzione del Consigliere Segretario, con la sola motivazione, peraltro singolare e mai avvenuta in passato, di dover attendere, sine die, il Presidente. Ricorda il Consigliere Conte che quando i Presidenti, Valensise, Martuccelli, Rossi, Frattali, Lubrano, Cassiani, Conte, finanche Bucci, non erano presenti, erano sostituiti, come per legge, dal Consigliere Anziano che procedeva con l’ordine del giorno dell’adunanza. Questo è sempre avvenuto e, francamente, viene da “sorridere” pensando che ciò non possa applicarsi anche alla Presidenza Vaglio, senza voler fare paragoni con i nomi del passato. In ogni caso il Consigliere Conte, essendo trascorsa quasi un’ora di inutile attesa, non intende aspettare un minuto di più e dichiara di allontanarsi dall’Aula, rimarcando che all’ordine del giorno vi sono argomenti importantissimi (taluni in attesa di delibera da settimane) come la questione del ricorso dell’Avv. Antonio Caiafa, la proposta di delibera di protesta post Congresso di Milano di esso Consigliere Conte, la revoca del bando di concorso (dipendenti), l’approvazione del “pacco” dei provvedimenti disciplinari. A tal proposito, il Consigliere Conte chiede che tutti i suddetti argomenti siano posti nuovamente all’ordine del giorno della prossima adunanza, auspicando che vi sia presente il Presidente evitando, così, di costringere il Consiglio a bloccare i lavori per motivazioni, allo stato, incomprensibili.

Il Consigliere Segretario rileva che al Consigliere Conte è sfuggito che da circa un’ora e trenta minuti il Presidente è sostituito dal Consigliere Cassiani. Giova precisare che non vi è alcun motivo di ritardare alcunchè e che il Consiglio si sta svolgendo regolarmente. Il Presidente è assente per motivi istituzionali, in quanto è presente al Consiglio Nazionale Forense dalle ore 15.30, come tutti i Presidenti degli Ordini d’Italia, per discutere gli eventuali emendamenti da presentare per la riforma della legge professionale entro il 27 aprile 2012, unitamente al Presidente del Consiglio Nazionale Forense e dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana.

Alle ore 18.35 il Consigliere Conte ribadisce che le questioni relative al Congresso Nazionale Straordinario di Milano e all’annullamento degli atti della Commissione e alla revoca del bando di concorso per l’assunzione di dodici dipendenti per l’Area “B”, vengano rinviate alla prossima adunanza e si allontana dall’Aula.

P.S.: La mancata indicazione degli orari di svolgimento dei lavori consiliari, nella versione ridotta che dei verbali è pubblicata sul sito, impedisce di capire bene. Sembrerebbe che la protesta di Conte sia dipesa dal fatto che, dopo lo svolgimento di alcuni procedimenti disciplinari, fatti presiedere dal Consigliere anziano, perdurando l’assenza (peraltro giustificata) del Presidente, il Consigliere Segretario abbia deciso di sospendere la seduta in attesa che lo stesso Presidente tornasse. Se fosse così si tratterebbe di una decisione opinabile, posto che se per i procedimenti disciplinari (che costituiscono l’attività più delicata del Consiglio) la presidenza può essere ben assunta dal Consigliere anziano, a maggior ragione non è necessario attendere l’arrivo del Presidente titolare per discutere di argomenti meno importanti.

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– Il Consigliere Condello riferisce di aver inviato in data 6 aprile 2012 un’istanza urgente al Consigliere Segretario con la richiesta di copia autentica della delibera integrale riguardante la designazione dei componenti del Consiglio Giudiziario prevista al punto 15 dell’ordine del giorno dell’adunanza del 5 aprile 2012. Il Presidente, con provvedimento dell’11 aprile 2012 non autorizzava il rilascio della copia dell’estratto del verbale e stabiliva “si autorizza dopo l’approvazione di giovedì 12 aprile2012”. Il Consigliere Condello contesta l’illegittima decisione del Presidente di non accogliere la richiesta. Il rilascio della copia doveva essere autorizzato immediatamente poichè trattasi di una delibera alla quale era stata data dal Consiglio immediata esecuzione. Questa decisione del Presidente ha causato un grave danno per la rappresentanza dell’Avvocatura romana nel Consiglio Giudiziario poichè il Consiglio Nazionale Forense, non avendo avuto modo di esaminare il rilievo sollevato dallo stesso Consigliere Condello nell’adunanza del 5 aprile 2012, indata 10 aprile 2012, harecepito la designazione del Consiglio, attribuendo soltanto due posti nel Consiglio Giudiziario all’Ordine di Roma. Il Consigliere Condello ricorda che nell’adunanza del 5 aprile 2012, il Presidente aveva proposto di indicare al Consiglio Nazionale Forense i nominativi di due avvocati dell’Ordine di Roma sui quattro previsti dalla legge n. 25/2006 e di lasciare agli altri Ordini del Distretto l’indicazione degli altri due nominativi. Il Consigliere Condello aveva, invece, rilevato che, in virtù del numero degli iscritti nell’Albo custodito dall’Ordine di Roma, dovevano essere attribuiti tre avvocati, sulla base della seguente considerazione: “Gli iscritti in tutti gli Albi del Distretto, sono circa 30.000 (30.000:4=7.500); avendo l’Ordine di Roma 23.500 avvocati iscritti, i componenti da indicare sono tre. Per detti motivi il Consigliere Condello propone di nominare anche l’Avv. Livia Rossi”. Il Consiglio deliberava, invece, per l’indicazione di soli due componenti per l’Ordine di Roma.

Il Presidente fa presente di aver preso visione della richiesta del Consigliere Condello in data 11 aprile 2012 e, pertanto, poichè il verbale sarebbe passato in Consiglio per l’approvazione il giorno successivo, ha ritenuto che la copia del verbale relativo alla dichiarazione del Consigliere Condello, sarebbe stata a sua disposizione in tale circostanza, come peraltro indicato nel provvedimento presidenziale dell’11 aprile 2012.

P.S.: La decisione di non rilasciare la copia (o meglio, di rilasciarla solo quando l’operazione si rivelava oramai inutile) lascia alquanto perplessi. Vero è che i verbali delle Adunanze vengono di norma approvati nella seduta successiva, ma ciò avviene a meno che la delibera che si assume non venga dichiarata (come nel caso di quella per la quale era stata richiesta la copia del verbale) immediatamente esecutiva. Negare il rilascio di una copia conforme all’originale di una delibera già valida e perfetta (in quanto idonea a spiegare i propri effetti) ad un componente dell’Ente, sembra oggettivamente iniziativa illegittima.

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– Il Consigliere Segretario riferisce sulla nota dell’Avv. Alarico Mariani Marini della Scuola Superiore dell’Avvocatura della Fondazione del Consiglio Nazionale Forense, pervenuta in data 2 aprile 2012, con la quale comunica che la Scuola, nell’ambito delle iniziative promosse per la conoscenza delle Istituzioni europee, ha organizzato dal 10 al 12 luglio prossimi la partecipazione, rivolta a 25 giovani che frequentano le Scuole di Formazione, ad una udienza della Corte di Giustizia di Lussemburgo e alcuni incontri con esponenti delle Istituzioni dell’Unione Europea.

Il Consiglio delega delibera di far partecipare tre praticanti iscritti alla Scuola Forense, più meritevoli per frequenza e risultati delle esercitazioni, accompagnati dal Coordinatore della Scuola, Consigliere Bolognesi, e da un altro docente della Scuola.

P.S.: A parte il lessico, ma si è “delegato” o “deliberato”, oppure “delegato di deliberare” o “deliberato di delegare”?

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– Il Consigliere Segretario riferisce sulla richiesta della Società di produzione cinematografica Cattleya S.r.l., pervenuta in data 5 aprile 2012, con la quale chiede di poter pubblicare un annuncio sul sito istituzionale per ricercare giovani avvocati da impiegare nell’istituendo ufficio legale.

Il Consiglio non ha mai indicato nomi di avvocati a persone fisiche o giuridiche, di conseguenza la richiesta non può essere accolta.

P.S.: Vero. Ma qui, stando alla comunicazione, la richiesta aveva uno scopo diverso: quello, cioè, di diffondere la notizia che la società era alla ricerca di personale da assumere. Cosa che, in passato, è sempre stata fatta dall’Ordine, allo scopo di consentire ai giovani interessati di trovare una occupazione. Quando la lettura meno disatattenta dei documenti potrebbe aiutare i colleghi….

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– Il Consigliere Segretario comunica di aver costituito il Progetto per la Responsabilità Civile, composto dai seguenti Avvocati (omissis). L’obiettivo del Progetto sarà quello di iniziare una fase volta a eliminare l’indennizzo diretto o quantomeno a renderlo facoltativo, per evidenziare tutte le contraddizioni del Dec. Leg. n. 209/2005 e di renderlo meno dannoso per i cittadini.

N.B.: A forza di seguire questi “Progetti” si finisce per credere di essere diventati “legislatori”….

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– Il Presidente, in assenza del Consigliere Tesoriere, comunica che è pervenuto un preventivo della Società Pan Comunicazione per la stampa, con il nuovo logo, della carta intestata, dei cartoncini e delle buste per un totale di euro 6.596,00 (oltre IVA).

Il Consiglio approva.

N.B.: E’ iniziato a circolare un fac simile di questi bristol, nei quali sono indicati (sotto ad un logo che ricorda un nodo marinaro) le generalità del Consigliere, i suoi recapiti all’Ordine, e persino quelli dello Studio professionale privato! Davvero una (inedita) caduta di stile, che verrà presa o come un elemento di superbia, ovvero come un modo per farsi indebita pubblicità.

Invero, per il C.N.F. (parere del 14 gennaio 2011 n. 3) “l’abbinamento tra l’emblema e le espressioni riferite integra un messaggio decettivo, per effetto dell’equivoco collegamento che si crea tra l’ente e l’iscritto, tanto più che quest’ultimo non ha la disponibilità dell’emblema stesso, il cui utilizzo è ovviamente riservato all’Ordine titolare. Il rischio è quello di indurre una possibile erronea convinzione nel destinatario circa l’imputabilità dell’atto allo stesso Ordine; ovvero l’altrettanto fuorviante indicazione che l’avvocato, in ragione della titolarità di cariche di particolare evidenza nell’ambito forense, si trovi in possesso di caratteristiche superiori a quelle dei colleghi che non ne siano investiti”.

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 Il Consigliere Minghelli riferisce sulla mail pervenuta in data 4 aprile 2012 dall’Avv. (omissis) con la quale comunica che l’Avv. (omissis) afferma, sul portale https://sites. google.com/site/avvocatosimonebulgarelli/attivita-dello-studio) che “Lo Studio garantisce la difesa tecnica obbligatoria in materia di media-conciliazione ex D.Lgs. n. 28 del 4 marzo2010”.

P.S.: Davvero strano (ed è la seconda volta: cfr., supra, il verbale del 5 aprile) questo modo di tutelare la privacy da parte del redattore del verbale delle Adunanze consiliari. Si spertica di omissis ma non si accorge, poi, che svela le identità di chi dovrebbe – almeno in questa sede – rimanere ignoto per motivi di riservatezza!! Ma c’è qualcuno che (oltre a stamparne una copia, una volta pubblicati sul sito, in modo che non siano più modificati dopo) se li rilegge, i verbali??

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 Ratifica della revoca del bando di concorso e degli atti procedimentali successivi, annullamento in autotutela del provvedimento di nomina della Commissione di concorso

Il Presidente, tenuto conto che nell’adunanza del 5 aprile 2012 il Consiglio ha deliberato di revocare il bando di concorso e tutti gli atti procedimentali successivi del concorso pubblico per titoli ed esami per numero 12 dipendenti a tempo indeterminato per l’area B – posizione giuridica B1 e di annullare la nomina della Commissione di esame, chiede che il Consiglio ratifichi la detta delibera oggi riportata all’ordine del giorno.

Il Consiglio ratifica la seguente delibera (omissis).

2) Alla luce e in senso conforme al parere reso dal Prof. Avv. Fabio Francario che si intende come integralmente richiamato per relationem, delibera anche di provvedere all’annullamento in autotutela ex art. 21–nonies L. 241/1990 del provvedimento di nomina della commissione di concorso, considerato che appare contraria alla legge la nomina quale presidente della commissione d’esame del segretario dell’ente che ha bandito il concorso e di un altro consigliere come componente, laddove lo stesso bando di concorso (all’art. 6) richiama espressamente la disciplina di legge che sancisce l’ineleggibilità (art. 35 co. 3 lett. e) D.Lgs. 165/2001).

P.S.: 1) Se la delibera di revoca era stata già presa il 5 aprile, non si comprendono le ragioni di una “ratifica” (che, pure secondo wikipedia, “è un atto amministrativo di secondo grado tramite il quale la P.A. sana un precedente atto invalidato dal vizio di incompetenza relativa“: o no?). 2) Se è stato già revocato il bando di concorso, e quindi l’intera procedura da esso scaturita, non v’è bisogno di estendere tale revoca esplicitamente ad un mero atto consequenziale, quale la nomina della commissione esaminatrice. 3) Si ricorda che il bando di concorso fu approvato, all’unanimità e senza obiezione alcuna (neppure da parte delle tre attuali cariche consiliari, tutte presenti), nell’Adunanza del 28 luglio 2011. 4) Ammesso ma non concesso che si volesse “eliminare” la commissione esaminatrice, che bisogno c’era di revocare l’intera procedura “pubblica” (e non, invece, “aumma-aumma”) di reclutamento, che oramai era un bel pezzo avanti? Parrebbe, infatti, che contrariamente a quanto si affermi, il personale continui a servire a iosa, tanto da continuare ad essere assunto senza limiti numerici (vedi Adunanza del 5 aprile, appena una settimana fa…).

 Dal verbale del 19 aprile

– Il Consigliere Condello evidenzia al Consiglio che il sito web www.mediazioneforenseroma.it è stato oscurato e chiede al Presidente di informare sui motivi che hanno determinato detto evento e su chi abbia autorizzato ed effettuato l’oscuramento. Il sito web, oltre a costituire un portale informativo per l’Avvocatura e per i cittadini per la documentazione pubblicata (normativa, guida formulario), era stato elaborato per il deposito delle istanze direttamente dallo studio e per consentire agli utenti di controllare le date degli incontri e i nomi dei mediatori. L’oscuramento del sito ha determinato un aumento dell’afflusso di persone presso la stanza 103 del Tribunale, arrecando discapito al lavoro dei dipendenti e causando il blocco delle attività dell’Organismo. Tale oscuramento del sito in questione, inoltre, ha costretto gli avvocati a recarsi in Tribunale con notevole dispendio di tempo (omissis).

Il Consiglio prende atto e delega il Consigliere Nicodemi, quale Coordinatore dell’Organismo di Mediazione Forense di Roma, a relazionare sull’argomento.

N.B.: L’oscuramento di un sito istituzionale, senza una previa deliberazione collegiale e finanche alcuna informativa, appare fatto di una certa gravità, legittimante la convinzione che ogni Consigliere o dipendente, se solo voglia, possa fare ciò che vuole. Aspettiamo la relazione annunciata ma sarebbe stato d’uopo riuscire a rispondere all’interrogazione in modo immediato, se non c’è nulla da nascondere.

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– Il Presidente comunica che, in data odierna, ha inoltrato una missiva al Dott. Paolo Ruffini, Direttore della Rete TV “La7”, al quale chiede di offrire agli Avvocati, con cortese urgenza, un opportuno diritto di replica a quanto riferito dal Dott. Piercamillo Davigo nell’intervista trasmessa il 15 aprile u.s. all’interno del programma “The Show Must Go Off”. In tale circostanza, infatti, il Dott. Davigo ha affermato che cercare la soluzione dei problemi della Giustizia nella riduzione del numero dei processi sarebbe facile, ma, visto che in tal modo si ridurrebbe agli avvocati l’entità del proprio reddito, il Governo, per attuare tale determinazione, dovrebbe dar ragione d’essere alla “potente lobby” degli avvocati. Il Presidente ritiene che simili affermazioni offendano gravemente la figura dell’Avvocato, additandolo come responsabile della crisi della Giustizia e propone al Consiglio di presentare un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura.

N.B.: Non concordo con l’idea di Davigo, ma ognuno deve poter esprimere, in un Paese libero, il proprio pensiero, posto che non si deve rischiare di ledere l’altrui Maestà. Così come quando gli avvocati, del resto, espongono le loro idee critiche sull’operato dei magistrati. E ciò, senza così temere di subire esposti o denunce (che l’avv. Vaglio, avendolo io sperimentato personalmente, ha peraltro una particolare attitudine a redigere).

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– Il Consigliere Mazzoni riferisce sulle novità introdotte dalla L. n. 27/2012 di conversione del D.L. n. 1/2012 relativamente al periodo destinato alla pratica forense. In particolare, evidenzia l’urgenza di decidere gli effetti della norma sulla riduzione del tirocinio forense da24 a18 mesi a tutti i Praticanti iscritti, ovvero esclusivamente a quelli iscritti dopo il 24 gennaio 2012. Il Consigliere Mazzoni illustra lo studio del Consiglio Nazionale Forense ove si ritiene che la disposizione si applichi solamente ai nuovi tirocini mentre, al contrario, alcuni Ordini hanno già deliberato l’applicazione della normativa a tutti i Praticanti precedentemente iscritti nel Registro in quella data.

Il Consiglio, dopo ampia discussione, rinvia ad altra adunanza.

N.B.: Ma come! Si tratta di una questione che interessa centinaia di giovani, sulla quale il Consiglio svolge una “ampia discussione”, e poi …. si rinvia al futuro, sine die?? Ma questo Consiglio, qualcosa di concreto che non sia la modifica del logo, i viaggi all’estero, e le assunzioni “mirate”, la deciderà prima o poi??

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– Il Presidente informa il Consiglio di aver partecipato, in data 17 aprile 2012, alla riunione dell’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione, ove, tra gli enti promotori, vi è anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Lo scopo dell’Osservatorio è quello di tenere sotto controllo lo stato dei conflitti, il cui Presidente attualmente è il Dott. Paolo de Fiore.

N.B.: Mi permetto di riscrivere io quest’ultima parte del pezzo, in italiano, visto che il soggetto della frase, riferita alla Presidenza di de Fiore, non può essere “lo stato dei conflitti”. Dunque: “Lo scopo dell’Osservatorio, il cui Presidente attualmente è il Dott. Paolo de Fiore, è quello di tenere sotto controllo lo stato dei conflitti.”

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– Il Presidente riferisce che in data 13 aprile 2012, su segnalazione del Consigliere Segretario e del Consigliere Nicodemi, impossibilitati a presenziare, si è recato con urgenza presso la sede dell’Organismo di Mediazione di Via Attilio Regolo n. 12/D, accompagnato dal Consigliere Bruni, per verificare la verdicità (testuale: verdicità, ndr) della voce giunta da più parti sull’imminente arrivo di Ispettori ministeriali, per accertare alcune presunte irregolarità. Giunti in loco, il Presidente e il Consigliere Bruni hanno potuto accertare che non era presente alcun ispettore ministeriale e che, invece, i lavori di eliminazione dell’arretrato, lasciato dalla precedente gestione, stanno procedendo in modo spedito e produttivo, grazie anche all’impegno e alla buona volontà di alcuni mediatori che, gratuitamente e con spirito di servizio, si sono messi a disposizione del Consiglio per rendere funzionante l’Organismo (omissis). Inoltre, è stato riferito al Presidente dagli impiegati presenti e da alcuni mediatori, che, nella mattinata, era passato presso la sede dell’Organismo un mediatore dell’Ordine, che aveva, pubblicamente e con livore, criticato il Consiglio e il Consigliere Coordinatore Nicodemi, accusandoli di permettere un’attività non corretta finalizzata al recupero dell’arretrato e di essere, altresì, responsabili dell’attuale situazione di grave inefficienza. Il Presidente, preso atto che nessuno dei presenti era in grado di riferire il nominativo di tale soggetto, ha formalmente chiesto ai due dipendenti, al momento in servizio, e ai mediatori presenti, di riferire a lui personalmente qualsiasi futuro episodio di tal genere, affinché il Consiglio possa prendere i dovuti provvedimenti.

 N.B.: Non sappiamo chi sia il mediatore infervorato nè cosa avesse da lamentarsi: ma è piuttosto chiaro che in quell’Ufficio esistono ragioni di tutela della riservatezza e quindi appare quanto meno singolare che soggetti formalmente estranei all’apparato burocratico consiliare (quali sono, ad ogni effetto, i mediatori, rispetto ai fascicoli che non sono a loro assegnati) possano liberamente consultare i documenti ivi custoditi, senza urtare il risentimento di cittadini ed avvocati, costretti a subire “intrusioni” altrui in ordine a dati che possono anche essere estremamente sensibili (si pensi alle questioni connesse alla responsabilità medica). Mah….

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– In data 16 aprile 2012 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Accademia Forense, del convegno a titolo gratuito “Il danno estetico e la riforma dell’art. 139 del codice delle Assicurazioni” che si svolgerà il (omissis), della durata di 3 ore.

Il Consiglio delibera di concedere n. 3 (tre) crediti formativi per il convegno suindicato.

N.B.: Una volta era buona regola che se vi fosse un Consigliere “interessato” personalmente ad una qualsiasi iniziativa consiliare, questi dovesse far constatare a verbale la propria astensione. Su questa delibera l’interesse personale vi è, mentre l’astensione no.

Dal verbale del 26 aprile 2012

 – Il Presidente comunica l’offerta in convenzione pervenuta dalla Società Lextel S.p.A. in data 30 marzo 2012 riguardante l’invio massivo di mail a mezzo di Posta Elettronica Certificata, al fine di razionalizzare le spese postali dell’Ordine. Detta convenzione prevede, oltre alla gestione dell’indirizzario, anche i report statistici, l’evidenza degli invii falliti, la raccolta automatica dei messaggi e delle ricevute in un archivio indicizzato, l’assistenza al servizio e la formazione del personale per la gestione integrale delle attività. Il canone annuo previsto è di euro 6.000,00 (seimila) oltre IVA.

Il Consiglio approva e delibera la relativa spesa.

 Dopo 10 minuti….

 – Il Presidente riferisce che, allo stato, per ogni invio di e-mail massive ordinarie, l’Ordine sostiene un costo, seppur minimo, ma possono essere inviati solo documenti in formato word. Il costo annuale per l’acquisto di un programma di invio massivo di e-mail ordinarie, confacente alle quantità spedite dall’Ordine, ammonta a circa 3.800,00 euro oltre a IVA. Il Presidente chiede di essere autorizzato a verificare il programma più adatto alle esigenze dell’Ordine e di procedere al relativo acquisto tra i due preventivi delle Società MailUp e Italica Service.

Il Consiglio approva e delega il Presidente alla scelta del programma di invio di e-mail massive.

 N.B.: Va bene che nella prima comunicazione si tratta dell’invio massivo di mail a mezzo pec e nella seconda dell’invio massivo di mail “ordinarie”, ma sempre mail sono le une e le altre. Ed allora, visto che siamo in un momento di ristrettezze economiche, perché affidare i servizi a due società diverse, con duplicazione di costi?

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– Il Consigliere Tesoriere rappresenta al Consiglio che la vasta articolazione delle attività svolte dall’Ordine e la necessità di comunicarne efficacemente i contenuti a diversi destinatari (Avvocati, Istituzioni, semplici cittadini, ecc.) comporta, nell’odierno scenario multimediale, la necessità di sviluppare una “politica” della comunicazione che, tenendo conto caso per caso della natura e dei destinatari dell’informazione, individui i mezzi di comunicazione più efficaci e ne adatti i contenuti in funzione dei media scelti. La “politica” della comunicazione può riguardare anche la scelta dei tempi e delle modalità con cui diffondere l’informazione e può avvalersi, se necessario e previa autorizzazione del Presidente, della collaborazione occasionale di figure professionali particolarmente introdotte negli Organi di stampa o di informazione in genere, in grado di facilitare la pubblicazione. Per questa attività è necessario avvalersi della collaborazione, delle competenze e della professionalità di personale competente. Sotto tale profilo, e tenuto conto anche della delicatezza del ruolo da svolgere che deve essere attribuito a persona che gode della fiducia da parte delle cariche istituzionali del Consiglio, è stato individuato il Signor Mauro Milita che opera nel settore della comunicazione e la cui esperienza professionale, in questo settore, è ben nota e apprezzata. Detto professionista dovrà coordinare le attività di comunicazione e organizzare i contenuti informativi che, di volta in volta, gli verranno affidati, ottimizzandoli in funzione della particolare natura del mezzo o dei mezzi prescelti per la comunicazione: stampa, televisione, email e altri mezzi di diffusione. Ciò riguarderà, in generale, tutte le attività svolte dall’Ordine e che l’Ordine stesso intenderà comunicare, in modo che possano essere più efficacemente trasmesse e diffuse presso i colleghi, i politici e i cittadini. Il compenso previsto in base all’allegato contratto a progetto (all. n. 2), della durata di mesi dodici, è di euro 2.000,00 mensili.

Il Consiglio approva all’unanimità e delibera la relativa spesa, autorizzando il Presidente a sottoscrivere il contratto con il Signor Mauro Milita.

N.B.: Ecco, ci mancava pure il comunicatore (a duemila euro al mese oltre ad accessori) …. Scelto, come avviene oramai di norma, in funzione di una buona prassi, tramite apposita procedura selettiva pubblica. O no?

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– Il Consigliere Conte con la presente comunicazione esprime tutta la propria vibrante protesta per quanto posto in essere dal Presidente e dal Consigliere Segretario, i quali, nelle ultime adunanze non hanno permesso al medesimo di svolgere l’esposizione delle proprie comunicazioni. Il Consigliere Conte ha presentato una comunicazione all’adunanza del 29 marzo u.s., cui si riporta integralmente. Tale comunicazione, una volta per l’assenza del Presidente che ha inspiegabilmente bloccato il Consiglio, un’altra volta sempre per consentire all’Avv. Vaglio di dettare le proprie comunicazioni al Consigliere Segretario, costringendo i Consiglieri a rinviare le proprie comunicazioni successivamente alle ore 20.00, non è stata mai affrontata in sede consiliare. Il Consigliere Conte chiede che oggi venga posta in votazione. Stesso discorso valga per la comunicazione presentata da esso Consigliere Conte nell’adunanza del 19 aprile 2012, relativa alla revoca del concorso per 12 dipendenti a tempo indeterminato. (Omissis) Il Consigliere Conte chiede di conoscere quanto in appresso:

1. quanti dipendenti sono, attualmente, in servizio a tempo determinato e a tempo indeterminato alle dipendenze dell’Ordine;

2. quanti tra i dipendenti assunti con contratto a tempo determinato sono assegnati ai Dipartimenti previsti nella pianta organica del personale del Consiglio e quanti, invece, sono assegnati agli Uffici giudiziari (Tribunale Ordinario di Roma e Giudice di Pace di Roma);

3. l’importo complessivo erogato dal Consiglio, nell’anno 2011 e per i primi tre mesi dell’anno 2012, per remunerare il lavoro straordinario complessivo del personale dell’Ordine in servizio;

4. il numero dei dipendenti interinali assunti e il numero dei dipendenti interinali ai quali è stato prorogato il contratto negli ultimi tre mesi;

5. il costo sostenuto, nell’anno 2011, per le risorse umane sia di ruolo sia non di ruolo;

6. risponde al vero che nella stessa adunanza –ovvero quella del 5 aprile 2012– mentre da un lato si procedeva alla revoca del bando di concorso, dall’altro si deliberava l’assunzione di due dipendenti interinali?

7. se ciò risponde al vero, quanti e quali interinali sono stati assunti? Con quale criterio selettivo? E in quali strutture sono stati destinati?

Le risposte ai suddetti sette quesiti dovranno essere riportate a verbale innanzi a tutto il Consiglio. (Omissis).

Il Consigliere Segretario fa presente che non è necessario alcun rinvio per rispondere alle domande del Consigliere Conte, peraltro assolutamente poco pertinenti. (Omissis). Dispiace, altresì, rispondere al Consigliere Conte su circostanze a lui ben note, proprio per i tanti anni trascorsi in Consiglio e per il suo incarico di Presidente dell’Ordine di Roma per il biennio 2010/2011. Il Consiglio dell’Ordine di Roma ha assunto nel corso degli anni 26 lavoratori a tempo indeterminato, di cui 7 dipendenti funzionari e collaboratori di categoria C.

Il Consiglio dell’Ordine di Roma attualmente ha assunto ulteriori 32 dipendenti a tempo determinato di cui 17 assegnati agli Uffici giudiziari e 15 assegnati ai Dipartimenti consiliari. I 17 dipendenti assegnati agli Uffici giudiziari sono così distribuiti:

– 6 con contratto part time a 3,5 ore giornaliere presso il Giudice di Pace di Roma, Ufficio pubblicazioni sentenze esenti, relative alle sanzioni amministrative;

– 3 presso il Giudice di Pace di Roma, Ufficio pubblicazioni sentenze ordinarie;

– 2 alle richieste copie sentenze via e-mail Ufficio del Giudice di Pace di Roma;

– 1 al Tribunale Civile di Roma – Sezione Esecuzioni;

– 1 al Tribunale Civile di Roma – Ufficio Copie;

– 1 al Tribunale Civile di Roma – Ufficio Decreti Ingiuntivi;

– 3 al Tribunale Civile di Roma – sportelli informazioni avvocati.

I 15 dipendenti assunti a tempo determinato e assegnati ai Dipartimenti dell’Ordine, sono così ripartiti:

– 9 al Dipartimento Mediazione, Rapporti con la Stampa (compresi gli ultimi due assunti);

– 1 al Dipartimento Centro Studi, Formazione Permanente, Prodotti Editoriali;

– 2 al Dipartimento Iscrizioni, Pareri;

– 1 al Dipartimento Presidenza, Segreteria, Protocollo;

– 2 al Dipartimento Disciplina.

(Omissis).

Per l’anno 2011 il Consiglio ha sostenuto il costo di euro 2.171.965,00 per le retribuzioni di tutti i dipendenti a tempo indeterminato e determinato, di cui, rispettivamente, euro 1.556.059,00 per la retribuzione, euro 160.456,00 per straordinari, euro 309.051,00 ed euro 56.399,00 per contributi previdenziali. Per i primi tre mesi dell’anno 2012, il Consiglio ha sostenuto il costo di euro 528.892,00 per le retribuzioni di tutti i dipendenti a tempo indeterminato e determinato, di cui, rispettivamente, euro 371.646,00 per la retribuzione, euro 31.552,00 per straordinari, euro 125.694,00 per contributi previdenziali. Il 5 aprile 2012 il Consiglio ha deliberato l’assunzione di due dipendenti a tempo determinato, come richiesto dal Consigliere Nicodemi, Coordinatore del Dipartimento Mediazione, al fine di eliminare l’arretrato delle procedure accumulate nel periodo marzo 2011/febbraio 2012. Tale delibera si è resa urgente e necessaria visto l’arretrato di 900 procedure rispetto al totale di 1.200 iscrizioni. Attualmente i dipendenti a tempo determinato destinati al Dipartimento Mediazione sono nove, in attesa della sentenza della Corte Costituzionale che potrebbe dichiarare l’illegittimità costituzionale della mediazione obbligatoria, con conseguente riduzione del numero dei dipendenti. Quanto riferito dal Consigliere Segretario, poteva essere già conosciuto e letto dal Consigliere Conte se fosse stato presente al momento della discussione e votazione della delibera, nonchè alla successiva approvazione del verbale del 5 aprile 2012.

N.B.: Nell’Adunanza del 5 aprile 2012, appena 21 giorni prima cioè, il Consiglio aveva deliberato la revoca del concorso in atto, bandito per il reclutamento di 12 nuovi dipendenti di ruolo. Invero la pianta organica vigente prevede in totale (tra funzionari ed impiegati) n. 38 posti, dei quali appunto 12 attualmente liberi (uno in più si è poi liberato nel frattempo, a causa di dimissioni volontarie). Ebbene nonostante le 12 vacanze il Consiglio il 5 aprile ha disposto la revoca dell’intero concorso (giunto a due terzi del suo svolgimento) con la motivazione seguente: “tenuto conto del mutamento della situazione di fatto che impone una scelta improntata a maggiore rigore, con conseguente necessario risparmio economico”. Bene. Oggi scopriamo che oltre ai 26 dipendenti di ruolo il Consiglio attuale ha assunto, con contratti a tempo, ben 34 ULTERIORI dipendenti, giungendo ad un organico di 60 unità e sfondando il limite della pianta organica vigente di ventidue posti! Dunque si risparmia? Dunque si persegue il “maggior rigore”? In tre mesi del 2012 scopriamo essere stati spesi, solo per il personale, 528.892,00 Euro, a cui si aggiungono poi gli oneri per le ulteriori due persone prese dopo la delibera del 5 aprile: quindi alla fine dell’anno si supererà la soglia di TRE MILIONI di euro! Davvero un record eccezionale….

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– Il Consigliere Galletti rappresenta che, essendosi collegato sul sito istituzionale dell’Ordine nella giornata di martedì u.s., ha potuto apprezzare l’organizzazione di “Visite guidate a Villa Farnesina alla Lungara e S. Maria del Priorato” organizzate dalla non meglio precisata “MeravigliARTE! L’arte in ogni senso” e con l’indicazione dell’indirizzo mail per le prenotazioni (non già dell’Ordine e/o di un Consigliere, bensì) di tale: paola.mathis@meravigliarte.it. Poichè il Consigliere Galletti non ricorda di preventive comunicazioni consiliari da parte di Consiglieri e/o di deliberazioni e/o di istanze a nome di MeravigliARTE e/o della ignota Sig.ra “Paola Mathis”, chiede al Presidente assieme al Consigliere responsabile del Progetto consiliare di indagare al riguardo e poi riferire in Consiglio e chiede, altresì, che sia esattamente individuato, e opportunamente comunicato in Consiglio, il nominativo del dipendente responsabile delle pubblicazioni sul sito, nonchè del Consigliere responsabile di impartirgli le direttive (ove diverso dal Presidente).

Il Consigliere Minghelli deposita una comunicazione che integralmente si trascrive: “relativamente alla comunicazione su MeravigliARTE del Consigliere Galletti, il Consigliere Minghelli specifica che ad occuparsi di cultura sono solo Minghelli e Cerè e che l’eventuale mancata indicazione del fatto che MeravigliarARTE collabori con il Consiglio dell’Ordine, visto l’atto rubricato dal Consigliere Minghelli unitamente a quello del Consigliere Cerè sulla mostra di Mirò, il quale contiene tali indicazioni, sia da attribuire all’Ufficio Affari Generali, che tali indicazioni ha, inspiegabilmente, pretermesso”.

P.S.: Piccole incomprensioni. Nulla di preoccupante.

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– Il Consigliere Galletti rappresenta di avere ricevuto ieri un invito per mail al convegno “Il nuovo processo amministrativo: criticità e nodi problematici dopo le recenti innovazioni legislative” che si svolgerà a Roma, venerdì 18 maggio 2012, dalle ore 9.30 alle ore 13.30 presso l’Aula Avvocati del Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, con la precisazione che, nel corso del convegno, verrà presentato il volume: “Il Processo Amministrativo aggiornato al D. Lgs. 15 novembre 2011, n. 195”, CEDAM 2012 e che, ai partecipanti, verranno riconosciuti n. 4 crediti formativi. Al riguardo, il Consigliere Galletti precisa che all’invito era allegata addirittura una locandina con intestazione del Consiglio! Tuttavia, il Consigliere Galletti non ha mai avuto contezza o conoscenza -sia come Consigliere, sia come Coordinatore del Dipartimento Centro Studi e sia come Responsabile del Progetto consiliare sul Diritto Amministrativo- dell’evento in questione che, peraltro, non sembra essere stato preventivamente comunicato e/o autorizzato dal Consiglio (o dal Presidente). Il Consigliere Galletti chiede una precisa e definitiva presa di posizione del Consiglio e del Presidente e ricorda a se stesso che nella comunicazione del Presidente su deleghe per Progetti di Settore, Strutture Consiliari e Dipartimenti del 2 marzo 2012, era stato chiaramente espresso che tutte le richieste di utilizzazione dell’Aula consiliare e delle strutture esterne avrebbero dovuto essere approvate dal Consiglio e il medesimo concetto era stato chiaramente ribadito nell’adunanza ultima scorsa: dunque, allo stato, il convegno in questione deve ritenersi NON autorizzato da chicchessia e, dunque, invita il Consigliere Tesoriere a NON autorizzare la spesa per gli eventuali manifesti. Il Consigliere Galletti rappresenta che la logica, il dovere di colleganza e la cortesia tra Consiglieri dovrebbero, peraltro, “suggerire” -prima ancora che i regolamenti e le circolari- a ciascun Consigliere (organizzatore di un evento consiliare) di preavvertire il Consiglio, il Coordinatore del competente Dipartimento e il Presidente, nonché di invitare tutti i Consiglieri (a fortiori, quelli ai quali è stato assegnato il progetto consiliare nell’ambito del quale è ricompresa la materia sulla quale verte il seminario) con congruo anticipo rispetto alla diffusione urbi et orbi da parte di terzi di locandine mai autorizzate.

Il Consigliere Stoppani replica al Consigliere Galletti relativamente alla comunicazione scritta di quest’ultimo; chiarisce che, ovviamente, il convegno in questione la riguarda, che non è riuscita a presentare al Consiglio una comunicazione scritta perché impegnata in una delicata, corposa e urgentissima pratica affidatale dal Presidente; che avrebbe ovviamente illustrato il convegno del quale aveva parlato più volte con il Presidente proprio in relazione alla possibilità di presentare o meno un volume della CEDAM, ma che sapeva di dover presentare la comunicazione entro il martedì (festivo). Ricorda al Consigliere Galletti che è venuto a conoscenza del convegno perché informato da un comune amico che, evidentemente, ha anticipato una bozza. Per quanto concerne il “progetto”, riguarda “Edilizia ed Urbanistica”, di competenza del Consigliere Stoppani, ed il titolo è legato al volume che si voleva presentare, anche se, poi, su suggerimento del Presidente, si è preferito omettere tale presentazione e l’indicazione di essa nella locandina. Ricorda al Consigliere Galletti che egli ha dichiarato, per quanto concerne il “Progetto” Diritto Amministrativo, di preferire occuparsi dei problemi degli Avvocati in sede di Giustizia Amministrativa che non diventare un “convegnificio”, ed a tal proposito lo invita a comunicarle gli appuntamenti fissati a tale scopo, essendo stata delegata insieme a lui ad occuparsi di tali problemi. Infine rammenta al Consigliere Galletti di non essersi minimamente preoccupata o irritata del fatto che lo stesso Consigliere presentasse un convegno in una materia attinente il settore “Rapporti Internazionali” il prossimo 4 maggio, senza averla preventivamente consultata! Auspica, in ogni modo, che il Consigliere Galletti, anziché far distribuire, a seduta consiliare iniziata, le sue tardive comunicazioni, lasciando ben poco spazio per una replica efficace, ed affrettandosi a pubblicarle su siti, cercasse una facile spiegazione verbale con gli altri Consiglieri.

Il Consigliere Galletti prende atto delle cortesi e puntuali precisazioni fornite dal Consigliere Stoppani e precisa di non avere mai presentato un convegno sui “rapporti internazionali” e, infatti, il 4 maggio si terrà un diverso seminario sulle infrastrutture; peraltro, il Consigliere Galletti rivendica il suo diritto/dovere di pubblicare ciò che ritiene utile e opportuno e precisa che, relativamente alla questione, non ha mai pubblicato nulla su nessun sito, né ha intenzione di farlo, anzi –per correttezza- nella sua comunicazione aveva omesso ogni riferimento personale, essendosi solo limitato a evidenziare una situazione di criticità che ancora non era stata risolta, nonostante le ripetute e univoche indicazioni fornite dal Presidente e approvate dal Consiglio.

P.S.: Qualche scaramuccia interna, con “auspici” e “rivendicazioni” tra amministrativisti (della stessa lista presentatasi alle elezioni per il rinnovo dell’Ordine). Nulla di che. La polemica è il sale della vita.

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 – Il Consigliere Minghelli riferisce che il componente del Progetto Cultura, Avv. Lorenzo Porcacchia, ha chiesto se sia possibile creare un account Twitter del Consiglio che il medesimo professionista, con altri membri del Progetto, si offrirebbe di gestire. In tal senso l’Avv. Porcacchia sollecita il Consigliere Minghelli e lo stesso Ordine.

Il Consiglio ringrazia l’Avv. Lorenzo Porcacchia, ma non autorizza l’account su Twitter, poichè non può essere gestito da un solo iscritto.

P.S.: Peccato. Uno strumento come quello di twitter, se usato in modo corretto e funzionale (come avviene, ad esempio, per “Avvocatwit”, gestito in modo indipendente dalla comunità giovane del foro) avrebbe potuto contribuire ad affrontare meglio gli impegni quotidiani.

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– Il Consigliere Minghelli, in materia di gratuito patrocinio, riferisce che oggi, intorno alle ore 15.00, due colleghi, che dicevano di parlare per conto della Comunità di S. Egidio, hanno voluto parlare con lo stesso nel merito del mancato rilascio da parte dell’Ambasciata Ghanese della documentazione fiscale necessaria a richiedere il gratuito patrocinio. In particolare sembra che tale Ambasciata sia disponibile a tradurre documentazione che i suoi cittadini eventualmente richiedano alle proprie autorità consolari, ma non a certificare alcunchè; il problema si pone in relazione ai ghanesi che giungono dalla Libia e che vogliono richiedere la tutela internazionale (cosiddetto Diritto di Asilo).

Sul punto va osservato:

1) che non sussiste un problema umanitario in Ghana, almeno non in forma diffusa;

2) che, se anche i ghanesi hanno abitato in Libia ove ci fu una guerra, non è mai stato loro precluso il ritorno a casa, mancando, quindi, il presupposto stesso per la richiesta di Diritto di Asilo;

– che, in tal senso, quanto segnalato da parte dell’Ambasciata Ghanese si pone unicamente come tentativo di aggirare le limitazioni che il nostro Consiglio dell’Ordine ha finalmente posto alla concessione dei gratuiti patrocini per il Diritto d’Asilo, concessi in precedenza sulla mera base delle autocertificazioni;

– che non bisogna cedere a chi sostiene –e sosterrà– che in tal modo viene inibito l’esercizio di un diritto umanitario ove si consideri, invece, che chi impedisce di trovare la Giustizia richiesta da queste persone non è il Consiglio dell’Ordine ma la loro stessa Ambasciata, la quale non fornisce la documentazione che la legge italiana e internazionale impone di fornire;

– che in tal senso le Associazioni Umanitarie dovrebbero stigmatizzare le rappresentanze diplomatiche che non svolgono i loro doveri ed utilizzare la loro capacità di pressione culturale, sociale e politica per convincerli ad adempiere;

– che la presente comunicazione fa seguito a quanto già altrove segnalato in materia di prassi illegittime di concessione di gratuito patrocinio.

Il Consiglio delega il Consigliere Scialla.

 P.S.: Ci andrei un po’ più cauto nell’affermare che “non sussiste un problema umanitario in Ghana”. A tal fine la consultazione del sito www.italia-razzismo.it, specializzato sul tema, permette di leggere un articolo dal titolo “L’inferno di un migrante del Ghana alle prese con la burocrazia crudele” assolutamente istruttivo in materia. E come non ricordare, poi, che sul “sistema delle autocertificazioni” (ex T.U. n. 445 del 2000) si regge gran parte dei procedimenti amministrativi italiani, ivi compreso quello dell’iscrizione all’Albo degli avvocati o di comunicazione dell’espletamento della formazione professionale?

Dal verbale del 3 maggio

Sono presenti in rappresentanza della Cassa Forense il Presidente, Avv. Alberto Bagnoli, il Vice Presidente, Avv. Nunzio Luciano e i Componenti del Consiglio di Amministrazione, Avv.ti Lucia Taormina, Walter Militi, Santi Geraci e Igino De Cesaris. Il Presidente della Cassa Nazionale Forense, Avv. Bagnoli, ringrazia il Consiglio per l’invito ed esprime le più vive congratulazioni e gli auguri di buon lavoro essendo l’Ordine di Roma il più importante d’Italia e d’Europa (omissis). Il Consigliere Stoppani chiede al Presidente Bagnoli di mettere in rilievo gli aspetti di solidarietà intraprofessionale della Cassa, che consentono, a livello europeo, di avere una previdenza separata da quella pubblica. Chiede quando saranno di nuovo iscritti presso il nostro Ordine, gli Avvocati della Cassa. Il Presidente Bagnoli dichiara che renderà sempre più noto il profilo della solidarietà e che sarebbe il primo ad essere lieto del fatto che gli avvocati della Cassa fossero iscritti nell’Albo.

N.B.: Sinceramente alquanto oscuro è il riferimento all’iscrizione all’Albo degli “avvocati della Cassa”.

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Il Consigliere Segretario riferisce che il Dott. Salvatore Sorbara, Dirigente dell’Ufficio del Giudice di Pace di Roma, per le vie brevi e con comunicazione pervenuta al Consiglio in data odierna e assunta al protocollo al n. 10687, per motivi di sicurezza e per una maggiore sorveglianza sull’operato del personale esterno che presta servizio presso l’Ufficio, ha segnalato l’esigenza di modificare l’orario di lavoro del predetto personale del Consiglio addetto alla pubblicazione delle sentenze, nelle ore antimeridiane e, precisamente, in due turni: dalle ore 8.00 alle ore 11.30 e dalle ore 11.30 alle ore 15.00. Il Consigliere Segretario riferisce, inoltre, di aver interpellato il personale, che si è dichiarato disponibile ad accettare la modifica dell’orario di lavoro. Il Consigliere Segretario, pertanto, propone di modificare l’orario previsto nei contratti di lavoro come segue: Sigg.re (omissis), dalle ore 8.00 alle ore 11.30; Sigg.re (omissis), dalle ore 11.30 alle ore 15.00.

Il Consiglio approva all’unanimità e dichiara la delibera immediatamente esecutiva.

P.S.: Decisione gravemente errata, fatta per compiacenza, e che porterà ad una sensibile riduzione del numero delle sentenze pubblicate. La dirigenza del G.d.P. ed i cancellieri hanno provato più volte a chiedere che i dipendenti del Consiglio lavorassero di mattina anziché, come deciso dall’inizio e fatto sino ad ora, nelle sole ore pomeridiane: ma la pretesa (frutto del desiderio di lavorare di meno!) non è stata mai accolta in passato. Ora, invece, le attività dei giovani dipendenti del Consiglio (tra i quali figurano parenti dei cancellieri stessi!!) si espleteranno di mattina, durante le udienze e l’affollamento dei locali di Via Teulada. Con conseguente contrazione della perfomance. Ma, almeno, i cancellieri sono accontentati!

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Il Consigliere Minghelli, relativamente alla comunicazione n. 3 del Consigliere Conte, gradirebbe che finissero gli insulti gratuiti che il Consigliere Conte, ex Presidente, non lesina a questo gruppo di Consiglieri e dichiara: “Potrò non avere il suo coraggio …, Potrò non avere la sua forza …, neanche la sua qualità intellettuale e culturale, perchè in fondo ho solo due lauree, quattro abilitazioni professionali, sono autore di saggi, libri, opere teatrali, ma non ho la sua prosa immaginifica. Forse è per questo che annegherò nel mare dell’incapacità nel quale, intanto, è annegata la sua maggioranza sotto le onde degli elettori”.

Il Consiglio prende atto e conferma la precedente delibera in ordine al c.d. “sciopero bianco”.

P.S.: Senza parole………..

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Il Consigliere Conte rileva che nel verbale dell’adunanza del 5 aprile 2012, nella versione originariamente pubblicata sul sito internet consiliare, la cui stampa esibisce, quando si parla del relativo punto all’ordine del giorno “Esame e discussione in ordine alla nota del Ministero della Giustizia, all’atto di opposizione e trasposizione al Giudice Amministrativo competente dell’Avv. (omissis) e al parere del Prof. Avv. Francario, tutti relativi al ricorso della D.ssa Giuffrè: decisioni conseguenziali” compare espressamente il nome di un soggetto (Dr.ssa Giuffrè), come dimostra la pagina di stampa che si produce in allegato alla presente comunicazione (e come compare, del resto, nella versione cartacea approvata nell’adunanza successiva del 12 aprile, in possesso di tutti i Consiglieri). Tuttavia, qualche giorno dopo, lo stesso documento è stato ripubblicato, a cura del Segretario (cui spetta la redazione e la responsabilità dei verbali delle adunanze), con l’omissione di tale nome (come si evince andando a visitare, oggi, il sito internet del COA). Siffatta operazione di “intervento” unilaterale su un verbale già approvato e finanche già reso pubblico (tanto che la copia è in possesso di molti iscritti), costituisce fatto estremamente grave. Se, infatti, si impongono correzioni o modifiche a verbali approvati queste debbono necessariamente passare (e non vi sarebbe bisogno di spiegarne il motivo in questa sede!) all’esame del Consiglio, nel suo plenum. Ciò potrebbe rendere plausibile che qualcuno “sospetti” che, come accaduto in questa occasione, i verbali delle adunanze possano subire “ritocchi”, modifiche ed integrazioni anche a distanza di tempo, violando così il principio della fedeltà e della genuinità di un atto pubblico. Il Consigliere Conte auspica, al momento, che siffatti interventi non abbiano più a ripetersi.

Il Consigliere Segretario rileva che, purtroppo, si è trattato di un errore materiale dell’Ufficio, o meglio di chi ha inserito materialmente il verbale nel sito dell’Ordine, il quale si è già dichiarato pronto ad assumersi tutte le responsabilità.

N.B: Gli errori materiali di atti pubblici si correggono alla luce del sole e non “aumma aumma”. Scaricare la responsabilità della modifica di un verbale, approvato e già reso pubblico, su un dipendente, è motivo di scarso coraggio. La redazione, la custodia e la responsabilità dei verbali delle Adunanze sono di chi li firma (il Consigliere Segretario) ed oggi, grazie all’accurato accertamento del Cons. Conte (senza il quale non ci si sarebbe avveduti del fatto!), abbiamo appreso che può accadere che un verbale già pubblicato sul sito dell’Ordine sia poi, in modo non pubblico, modificato. Si tratta di un fenomeno di estrema gravità che non ha bisogno di commento.

Dal verbale del 10 maggio

– Il Presidente comunica di aver fatto pubblicare il bando di concorso per la Conferenza dei Giovani Avvocati 2012 e di aver avuto una riunione con i Primi Segretari dei due precedenti anni, con i quali ha provveduto ad impostare l’attività culturale e formativa da svolgersi a partire dal giugno 2012. Ha, inoltre, delegato l’Avv. Cristina Tamburro a provvedere all’adempimento di tutte le formalità necessarie e, comunque, a sostituirlo in qualsiasi attività attinente alla Conferenza e nella Commissione esaminatrice in via di costituzione. Le Associazioni che per l’edizione corrente designeranno uno dei membri della Commissione, in aggiunta a quello indicato dall’Associazione Italiana Giovani Avvocati – Sezione di Roma, sono state individuate nella Camera Civile e nell’Associazione Giovanile Forense (A.Gi.For.). Un incontro con i Componenti della Commissione è stato, inoltre, fissato per il 16 maggio 2012.

Il Consiglio prende atto.

P.S.: La gestione della “Conferenza dei giovani Avvocati” è, da sempre, stata affidata ad un Consigliere su delega del Consiglio intero. Stavolta, si delega – non si sa a che titolo – un iscritto, e la delega viene dal solo Presidente (“son tutto mi”), che ritiene di non dover neppure far ratificare la sua decisione.

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– Il Presidente riferisce che in data 8 maggio u.s. è stato invitato a partecipare all’audizione tenuta dalla Commissione Giustizia del Senato per fornire le osservazioni del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma sul tema della Responsabilità dei Magistrati. All’audizione hanno partecipato anche i Consiglieri Bruni e Galletti. Precisa che, per quanto a lui consti, è la prima volta che un Consiglio dell’Ordine territoriale viene convocato e interpellato da tale Commissione. Si tratta, pertanto, di un evento di particolare rilevanza che dà lustro all’Avvocatura romana, soprattutto in considerazione del fatto che, in sede di audizione, il Presidente della Commissione, Senatore Berselli, ha puntualizzato che il Consiglio dell’Ordine di Roma continuerà ad essere interpellato sui temi della Giustizia, in considerazione dell’importanza dell’Istituzione forense romana.

Il Consiglio prende atto e dispone che venga data comunicazione ai Colleghi.

N.B.: Beh, l’evento di straordinaria “rilevanza” (essere stati convocati dalla Commissione giustizia del Senato) lascia davvero senza fiato! Ogni iscritto romano, dopo questa audizione, sarà oggi senz’altro più orgoglioso di appartenere all’Ordine capitolino. Su Berselli (PdL), nel frattempo, infuria la polemica – sollevata dal suo stesso partito – per aver appoggiato la candidatura del Sindaco “grillino” alle elezioni comunali di Parma. Viva la coerenza politica!

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– Il Consigliere Segretario riferisce che è pervenuta dal Consiglio di Stato, in data 4 maggio 2012, l’ordinanza emessa nel ricorso presentato dal Sig. (omissis) nei confronti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, peraltro già depositata dall’Avv. Nicola Ianniello, difensore dell’Ordine, e sottoposta all’esame del Consiglio nell’adunanza del 26 aprile scorso, per la riforma dell’ordinanza cautelare del Tribunale Amministrativo regionale per il Lazio, concernente la revoca dell’ammissione al gratuito patrocinio. Il Consiglio di Stato, con la suddetta ordinanza, respinge il ricorso presentato dal Sig. (omissis) condannandolo a rifondere al Consiglio le spese del giudizio (omissis).

Il Consiglio delibera di ringraziare l’Avv. Nicola Ianniello per la sua attività, offrendo allo stesso un piatto in argento e il ristoro delle sole spese.

P.S.: Come sarebbe a dire il “ristoro delle spese”!? Quelle spese vanno recuperate dalla parte soccombente, che è stata condannata a pagarle! Nella delibera nulla è detto al riguardo.

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– Il Consigliere Minghelli deposita una comunicazione che integralmente si trascrive:

“RELAZIONE PROGETTO CULTURA

Consigliere delegato Avv. ALDO MINGHELLI

Il progetto cultura comprende attualmente, a due mesi dal suo varo con il primo incontro, avvenuto in data 15 marzo 2012, un totale di 15 partecipanti (omissis). Nella seconda riunione del 23 aprile sono stati presentati diversi progetti da parte dei responsabili di ciascun settore. La terza riunione si terrà l’8 maggio 2012 per la votazione su alcuni importanti progetti.

La finalità del Progetto è rimasta quella dichiarata in sede di prospettazione al Consiglio dell’Ordine:

1) creare eventi di cultrra esclusivi;

2) proporre occasioni di approfondimento culturale e svago;

3) realizzare convenzioni a favore degli Iscritti all’Ordine degli Avvocati di Roma, creando altresì i presupposti per la diffusione esterna dell’immagine del Consiglio dell’Ordine, sotto la Presidenza di Mauro Vaglio, quale soggetto referente di rinascita culturale.

P.S.: Quando si parla di cultrra (testuale) occorrerebbe fare più attenzione all’uso della lingua. E poi già all’inizio della comunicazione appare un utilizzo sovrabbondante del termine “progetto”. Ma siamo all’Ordine degli Avvocati od a quello degli ….. Architetti?

Ad ogni modo siamo contenti che in questo momento di recessione vi sia qualcuno che almeno garantisca la “rinascita culturale”….

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 – Il Consigliere Conte ritiene necessario riportare all’attenzione del Consiglio i profili di notevole perplessità che ingenera la deliberazione –adottata dal Consiglio nell’adunanza del 19 aprile 2012 in assenza di esso Consigliere Conte- di dotare i Consiglieri di biglietti da visita con il “logo” dell’Ordine e l’evidenza della carica ricoperta, nonchè con l’indicazione del domicilio professionale del Consigliere e dei suoi recapiti telefonici e di posta elettronica. Sottolinea il Consigliere Conte che, pur non ravvisandosi in via astratta aspetti ostativi a che il titolare di una carica in un ente possa disporre di biglietti da visita per farne uso nell’esercizio delle connesse funzioni istituzionali, non appare condivisibile la scelta di riportare nei detti biglietti da visita il domicilio e i recapiti personali del Consigliere. Tale soluzione, infatti, non solo confligge contraddittoriamente con la finalità istituzionale del biglietto da visita (la quale, ove venga –come, in specie, viene– meno, comporta un’indebita assunzione di un onere di spesa da parte del Consiglio), bensì si palesa in contrasto con i precetti dettati dagli artt. 17 e 17 bis del Codice Deontologico Forense. Le anzidette disposizioni consentono, infatti, di utilizzare nell’esercizio dell’attività professionale, solo ed esclusivamente le informazioni direttamente connesse alla prestazione professionale, ritenendosi precluse tutte quelle atte a ingenerare equivoco in ordine alle caratteristiche professionali dell’avvocato. Nel caso in questione, appare oltremodo evidente che l’omessa indicazione, nei detti biglietti da visita, dell’indirizzo della sede del Consiglio e dei suoi recapiti telefonici ed e-mail, crea un chiaro scostamento dalla funzione istituzionale che si intenderebbe connettere all’utilizzo del biglietto da visita; quest’ultimo, oltretutto, presentando solo il logo –e non i predetti dati– del Consiglio, ingenera una non condivisibile connessione tra la carica istituzionale (puro servizio prestato dai Consiglieri eletti nell’interesse dell’Avvocatura romana) e l’attività professionale da ciascuno esercitata. Osserva, a titolo esemplificativo, il Consigliere Conte che, ove la carta intestata dello studio professionale di un Consigliere dovesse contenere l’indicazione del titolo “Consigliere dell’Ordine”, ciò implicherebbe violazione degli art. 17 e 17 bis del Codice Deontologico Forense, trattandosi di informazione non consentita, siccome non direttamente connessa all’esercizio della professione. Le stesse considerazioni non possono che valere, mutatis mutandis, per il biglietto da visita in questione, nel quale l’evidenza della carica istituzionale si riflette sui dati personali del Consigliere e del suo studio professionale. Nè varrebbe, in contrario, l’obiezione che una tale discutibile soluzione possa giovare alla reperibilità del Consigliere, posto che chiunque intenda raggiungere personalmente un Consigliere può senz’altro ben farlo tramite gli Uffici del Consiglio. La questione, peraltro, presenta –anzitutto per la sua singolarità– elementi di novità, non risultando precedenti relativamente alla sua coerenza con i canoni deontologici sopra richiamati. Al riguardo, tuttavia, il Consigliere Conte richiama all’attenzione dei Consiglieri il parere del Consiglio Nazionale Forense 22 marzo 2005 n. 55, con il quale si è reputato contrario ai precetti deontologici indicare nella carta intestata, o in altri strumenti di informazione, il titolo di “giudice onorario”, nonchè il successivo parere dello stesso Consiglio Nazionale 14 gennaio 2011 n. 3, nel quale si evidenzia come incompatibile con i precetti stessi, la menzione di titoli che generino “la fuorviante indicazione che l’avvocato, in ragione della titolarità di cariche di particolare evidenza nell’ambito forense, si trovi in possesso di caratteristiche superiori a quelle dei colleghi che non ne siano investiti”. Ritiene, in conclusione, il Consigliere Conte che il Consiglio, facendosi primariamente scrupolo della stretta osservanza –anche in caso di dubbio– dei canoni deontologici da parte dei propri Consiglieri, sia tenuto a rivedere, allineandosi ai canoni stessi, l’impostazione dei biglietti da visita in questione. Onde fugare ogni possibile perplessità –in senso positivo, ovvero negativo- propone il Consigliere Conte di richiedere parere alla Commissione Deontologica del Consiglio Nazionale Forense sul seguente quesito: “Se sia consentito, alla stregua degli artt. 17 e 17 bis del Codice Deontologico Forense che il Consiglio doti i propri Consiglieri di biglietti da visita contenenti il “logo” dell’Ordine, il nominativo del Consigliere con l’evidenza della sua carica e i soli recapiti professionali del Consigliere stesso, senza alcuna menzione di quelli della sede istituzionale dell’ente”.

Il Presidente rileva che le osservazioni del Consigliere Conte sono del tutto fuori luogo in quanto nessuno ha mai fatto alcuna ipotesi di indicare sulla carta intestata di studio la qualifica di Consigliere dell’Ordine e, comunque, rassicura il Consigliere Conte di aver disposto il rinvio della stampa dei biglietti da visita per tutti i Consiglieri poichè, contrariamente a quanto riferitogli in precedenza, il fornitore del sistema di posta elettronica del Consiglio ha comunicato che è possibile fornire i Consiglieri di una propria casella di posta elettronica con il dominio “ordineavvocati.roma.it”, cosicchè sui biglietti da visita forniti dall’Ordine verrà riportato tale indirizzo e-mail, al quale si aggiungerà l’indirizzo della sede del Consiglio dell’Ordine per non fare “confusione” con l’attività professionale, evitando, al contempo, che il Consigliere in occasioni istituzionali sia costretto a consegnare ai propri interlocutori il biglietto da visita del proprio studio legale, evenienza che, in effetti, sarebbe poco opportuna. Fino ad oggi è stato utilizzato questo sistema, creando inevitabile confusione tra il ruolo di Consigliere dell’Ordine e quello di professionista.

Il Consigliere Segretario comunica che nelle precedenti adunanze ha risposto al Consigliere Conte, vista la strumentale e polemica riproposizione dell’argomento solo per altri fini, informa nuovamente il Consigliere Conte che tutti i componenti del Consiglio sono a conoscenza che i biglietti da visita dovranno essere utilizzati ai fini istituzionali negli incontri con altri componenti degli altri Consigli degli Ordini e per motivi istituzionali. Giova precisare che già in passato, il Consigliere Segretario ha ricordato al medesimo che i componenti del Consiglio non hanno necessità di lezioni di deontologia sull’argomento.

P.S.: Torna la storia (penosa e) infinita dei biglietti da visita “personalizzati”. Prendiamo atto che da un lato il Presidente ha deciso (more solito da solo) il rinvio della stampa (è stata già eseguita l’ordinazione?), mentre dall’altro il Segretario parla di concreto utilizzo degli stessi bristol. Mettiamoci d’accordo: si stampano o no?

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– Il Consigliere Conte, preso atto che il Consiglio ha deciso di affidare un incarico a pagamento, senza alcuna procedura comparativa (in spregio alle sollecitazioni che provengono sistematicamente dal Consigliere Tesoriere, a detta del quale ogni collaborazione esterna sarebbe dovuta avvenire tramite gara pubblica), a un comunicatore/addetto stampa (?) (Signor omissis), con il voto contrario dei Consiglieri Condello e Conte, riportato precisamente nell’ultimo verbale; preso, altresì, atto che il Consiglio ha pure deciso di affidare alla Società (omissis) l’incarico di curare, in via esclusiva, le operazioni di espressione del voto per la designazione dei delegati al prossimo Congresso Nazionale Forense che si terrà a Bari; ciò premesso, il Consigliere Conte chiede di sapere –direttamente dal Presidente– quanto segue:

a) se e quali rapporti professionali e personali siano mai intercorsi (nell’attualità o siano appunto intercorsi nel passato) tra esso Presidente e il Signor (omissis), chiedendo espressamente come è stata reperita tale figura professionale e secondo quale preventivo esame del suddetto;

b) se sussistano rapporti diretti o indiretti tra il Signor (omissis) e la Società (omissis);

c) se sia a conoscenza di quali rapporti intercorrano tra la predetta Società (omissis) e la Società (omissis), entrambe con sede a Roma, in Via Marco Polo.

Il Consigliere Conte chiede che le risposte siano riportate a verbale in data odierna o alla successiva adunanza.

Il Presidente ringrazia il Consigliere Conte per le domande che gli consentono, in un unico intervento, di rispondere a quanto da lui domandato e di comunicare, con piacere, ai colleghi i primi e positivi risultati che il Consiglio sta ottenendo nel rappresentare le istanze dell’Avvocatura. Il Presidente conosce personalmente il Signor (omissis) da molti anni ed ha sempre avuto modo di apprezzarne le qualità di studioso della comunicazione. Quando nel 2008/2009, sotto la Segreteria Conte, il Consiglio dell’Ordine decise di procedere con le votazioni elettroniche, poichè la figlia di questi lavorava presso un’azienda di informatica di primo livello, gli fu chiesto se la suddetta azienda intendesse partecipare alla relativa gara. La (omissis) presentò l’offerta, fu convocata in Aula consiliare per mostrare il funzionamento del programma, e il Consiglio di allora ritenne che la sua fosse la migliore proposta tra tutte le altre presentate, per le sue caratteristiche innovative e tecniche. Il Presidente informa di non ricordare il nominativo dell’altra società richiamata dal Consigliere Conte nè di conoscere i rapporti tra le due società. Le elezioni con il sistema di voto elettronico si tennero regolarmente con ottimi risultati, superando brillantemente anche le carenze dell’impianto elettrico presente nell’Aula delle votazioni, che provocò una interruzione di corrente. Il contratto allora siglato tra il Consiglio dell’Ordine e la predetta Società è ancora in essere e, poichè riguardava lo svolgimento di più elezioni, è del tutto ovvio che la stessa ditta sia stata incaricata per le prossime votazioni. Tuttavia il Presidente informa che anche un altro fornitore del Consiglio dell’Ordine, la (omissis) – che già aveva partecipato alla gara del 2008/2009 – ha comunicato che sarebbe disponibile a gestire le prossime elezioni per i delegati al Congresso Nazionale Forense di Bari ad un prezzo speciale di euro 10.000,00 complessivi, che corrisponde orientativamente a quello che verrebbe comunque speso dall’Ordine per i macchinari e l’assistenza fornita dalla (omissis). Tenuto conto dell’indifferenza tra la scelta di uno dei due fornitori e che il programma di gestione presentato dalla (omissis) rispettava tutte le esigenze richieste, ma all’epoca era solo più costoso, chiede che il Consiglio scelga quale delle società incaricare per la gestione delle votazioni. Ritornando alla figura del Signor (omissis), questi ha dimostrato in più occasioni di saper impostare efficacemente gli aspetti grafico-tecnici della comunicazione, tra l’altro collaborando al successo del sito della lista “Agire e Informare”. La figura del responsabile della comunicazione non può infatti essere considerata alla stregua di un semplice fornitore, ma richiede il massimo della fiducia. Il pretendere che si svolga una gara tra più soggetti per l’affidamento di tale compito sarebbe come esigere che la scelta di un avvocato venga effettuata tramite gara. E’ stato quindi richiesto al professionista di prestare la sua opera in favore del Consiglio dell’Ordine per la durata di un anno, al fine di contribuire, dal punto di vista tecnico, all’efficacia della comunicazione del Consiglio verso i “Media” e nell’impostare una soluzione tecnica che consenta una informazione puntuale ai colleghi, circa le attività del Consiglio. L’efficacia dell’apporto tecnico del Signor (omissis) ha già dato i primi frutti, avendo contribuito in maniera determinante a rendere più efficace la rappresentazione delle istanze dell’Avvocatura romana e a far sì che il Consiglio sia riuscito, in una settimana, ad ottenere un’audizione presso la Commissione Giustizia del Senato, come già riferito nella presente adunanza, fatto che non risulta essere mai avvenuto nel passato e che offre al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma un grande riconoscimento da parte del mondo politico, sia riuscito ad ottenere una intervista del Presidente a “Poltrona rossa” che andrà in onda su Ius Channel, nonchè una intervista su Rai Televideo. Pertanto ciò ha già portato benefici economici per l’Ordine che, per apparire all’esterno, non è più costretto ad acquistare pagine o spazi sui quotidiani.

Il Consiglio prende atto e, dopo ampia discussione, in ordine al voto elettronico, delibera di affidare alla (omissis) la gestione delle votazioni per i Delegati al Congresso Nazionale Forense di Bari, al costo di complessivi euro 10.000,00, con il voto contrario dei Consiglieri Condello e Conte.

P.S.: Se la comunicazione di Conte è allarmante (inducendo più di un legittimo sospetto sull’uso personalistico delle risorse consiliari), la risposta del Presidente lo è ancora di più:

a) scopriamo che il signor “omissis” (strano l’utilizzo della privacy da parte del redattore del verbale, più volte segnalato; il nome del signor X, qui oscurato, è visibile nel verbale dell’Adunanza del 26 aprile scorso!), cui è affidato l’incarico di comunicatore, è un vecchio amico personale del Presidente;

b) scopriamo che secondo il Presidente l’affidamento dello svolgimento di servizi legali da parte di un Ente pubblico ad un avvocato non richiede una gara (si ignora, ovviamente, la giurisprudenza pacifica sul punto, nel caso di attività continuativa: cfr. Cons. Stato, V Sez., 28 maggio 2010 n. 3405);

c) se fossimo stati in un Ente amministrato con risorse pubbliche l’ammissione del Presidente avrebbe comportato, quanto meno, l’avvio di una indagine penale e di responsabilità amministrativa.

Prendiamo comunque atto che la comunicazione di Conte ha permesso di cambiare (sempre rigorosamente senza gara) quanto meno la società cui è affidata la gestione del voto elettronico alle prossime elezioni dei delegati (atteso che quella, scelta in un primo momento, presentava collegamenti “strani” con il Signor X).

 * * *

– Il Consigliere Conte segnala una novità, della quale il Consiglio non è stato informato, secondo la quale dal prossimo 14 maggio le Cancellerie della Corte di Appello di Roma svolgeranno un orario di apertura al pubblico di sole tre ore. In particolare, sul sito della Corte di Appello di Roma è stato pubblicato il seguente avviso: Orario di apertura delle Cancellerie Civili a partire dal 14 maggio 2012:

– Cancellerie Civili (comprese le Cancellerie della Sezione Lavoro e Previdenza, della Sezione Persona, Famiglia e Minorenni e relativi Uffici Copie) ore 9,00 /12,00; – Uffici del Ruolo Generale delle Cancellerie Civili e Lavoro ore 9,00-12,30; – Presidio del sabato Civile e Lavoro ore 9,00-13,00. Posto che tutti i Componenti dell’attuale maggioranza consiliare fecero del proprio ricorso al TAR, patrocinato dall’attuale Consigliere Galletti, proposto contro analogo (ma in quel caso provvisorio) provvedimento del Presidente del Tribunale, la loro battaglia elettorale, facendo credere che quel giudizio avrebbe loro cambiato la vita (senza tener conto che, poi, in sede di appello, il Consiglio di Stato ha stabilito che la norma invocata dai ricorrenti, che risale al 1960, e secondo la quale l’orario di apertura delle Cancellerie dovrebbe articolarsi su 5 ore), il Consigliere Conte chiede di sapere:

a) se il Presidente della Corte di Appello di Roma abbia mai concertato con l’attuale Consiglio la sua decisione;

b) se il Presidente della Corte di Appello di Roma abbia mai comunicato previamente al Consiglio dell’Ordine il provvedimento in questione;

c) quali iniziative intenda concretamente e urgentemente assumere il Presidente –che con la sua maggioranza ha fatto della pregressa contestazione in sede giurisdizionale il suo vessillo principe per assumere la guida del Consiglio– a tutela dei colleghi che si vedono, in modo, stavolta, non transitorio e momentaneo, ridotto l’orario di accesso alle Cancellerie della Corte di Appello di Roma. Ricorda a sé stesso quanti proclami furono emanati dai ricorrenti e dal loro difensore (oggi tutti comodamente seduti intorno a questo tavolo) quando annunciarono alla comunità forense la loro vittoria (rivelatasi poi di “Pirro”, alla luce dell’esito del giudizio di appello), e si domanda se è proprio grazie a quella improvvida iniziativa giudiziaria che, oggi, i Dirigenti degli Uffici giudiziari non si facciano forti della dichiarata inapplicabilità della normativa del 1960, che obbligava all’apertura per 5 ore degli Uffici.

Il Consigliere Segretario e il Consigliere Galletti, facendo seguito a pregressa analoga informazione resa in Consiglio, rappresentano che, come è noto a chiunque nel Foro capitolino, dopo l’esito dell’azione giudiziale cautelare davanti al TAR, è stata la stessa amministrazione a revocare i provvedimenti che illegittimamente riducono l’orario di apertura di Uffici e Cancellerie e invitano il Consiglio a verificare la fondatezza di quanto riferito nonchè a provvedere subito dopo a intraprendere idoneo ricorso giudiziale, contro ogni eventuale legittima determinazione assunta anche dalla Corte di Appello di Roma ai danni dei cittadini-utenti e degli Avvocati romani. Il Presidente informa che domani, venerdì 11 maggio 2012, è fissato un incontro con il Dott. Giorgio Santacroce, Presidente della Corte di Appello di Roma, per discutere sulle problematiche inerenti l’orario di apertura delle Cancellerie.

Il Consiglio prende atto.

 P.S.: Il Consigliere Conte smaschera due fatti:

a) il Consiglio non è stato neppure informato della riduzione dell’orario di apertura delle cancellerie della Corte di appello (tanto che “si invita il Consiglio a verificare la fondatezza di quanto riferito”);

b) l’esito che il Consiglio di Stato ha riservato all’impugnativa contro l’analogo provvedimento del Tribunale del 2011 si è rivelato, a dispetto della demagogia propalata in “campagna elettorale”, infausto per la categoria.

 * * *

 – Il Consigliere Mazzoni riferisce sull’art. 9, co. 6 Legge 27/12 il quale statuisce che “la durata del tirocinio previsto per l’accesso alle professioni regolamentate non può essere superiore a 18 mesi; per i primi sei mesi il tirocinio può essere svolto, in presenza di apposita convenzione quadro stipulata tra i Consigli nazionali degli Ordini ed il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, in concomitanza con il corso di studio per il conseguimento della laurea di primo livello e della laurea magistrale o specialistica”. Detta norma impone l’immediata risoluzione di numerose problematiche riguardanti la pratica forense con conseguente necessità di revisione ovvero nuova riscrittura del Regolamento di pratica forense adottato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma nell’adunanza del 5 febbraio 2009. Al riguardo neppure il Consiglio Nazionale Forense ha saputo, ad oggi, rispondere ai numerosi dubbi interpretativi che la norma pone, tanto che lo stesso Consiglio Nazionale Forense è stato costretto a sollecitare il Ministero della Giustizia al fine di chiarire i vari punti oscuri e contradditori della normativa. Pur tuttavia, nell’attesa che detti Organi forniscano delucidazioni in merito in considerazione dell’autonomia riconosciuta ai Consigli degli Ordini territoriali, valutato quanto emerso nella discussione svoltasi nell’adunanza del 19 aprile 2012, il Consigliere Mazzoni chiede che venga adottata la seguente delibera:

a) ritenere applicabile il disposto della nuova normativa, 18 mesi di tirocinio, anziché 24 anche ai praticanti avvocati iscritti al Registro prima del 24 gennaio 2012;

b) ritenere che l’abilitazione al patrocinio debba essere riconosciuta al praticante dopo un anno di iscrizione al Registro;

c) ritenere che l’individuazione della Corte di Appello presso la quale il tirocinante dovrà sostenere l’esame di avvocato sia determinata in base al luogo (distretto) in cui il praticante abbia svolto il maggior periodo di pratica professionale;

d) delegare un Consigliere del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per l’aggiornamento ovvero per la redazione di un nuovo Regolamento di pratica forense.

Il Consigliere Tesoriere plaude e ringrazia il Consigliere Mazzoni per l’impegno assiduo svolto nel settore di competenza.

Il Consiglio, dopo ampia discussione, delibera:

1) di ritenere applicabile il disposto della nuova normativa, 18 mesi di tirocinio, anzichè 24 anche ai praticanti avvocati iscritti al Registro prima del 24 gennaio 2012;

2) di ritenere che l’abilitazione al patrocinio debba essere riconosciuta al praticante dopo un anno di iscrizione al Registro;

3) di ritenere che l’individuazione della Corte di Appello presso la quale il tirocinante dovrà sostenere l’esame di avvocato sia determinata in base al luogo (distretto) in cui il praticante abbia svolto il maggior periodo di pratica professionale;

4) di delegare il Consigliere Mazzoni per l’aggiornamento ovvero per la redazione di un nuovo Regolamento di pratica forense da sottoporre preventivamente al Consiglio.

 N.B.: Mi associo alle congratulazioni all’ottimo lavoro del Consigliere istruttore. Che, però, avrebbe risparmiato tempo prezioso se si fosse previamente informato che già dal 18 aprile u.s. l’Ufficio legislativo del Ministero della giustizia aveva reso, con proprio parere, una interpretazione diametralmente opposta a quella oggi sposata dal Consiglio…..

* * *

– Il Presidente, su richiesta dei Consiglieri Bolognesi e Minghelli, fa presente che la lettera sottoscritta da alcuni dipendenti relativamente ai fatti di sabato scorso (tecnici all’Ordine) indirizzata a tutti i Consiglieri, non è stata diffusa “fisicamente” ai Consiglieri stessi in quanto la stessa è “di fatto” nota a tutti i Componenti del Consiglio e che la sua formalizzazione a verbale avverrà quando sarà identificata qualche responsabilità o un eventuale responsabile. Il Presidente dichiara di essere sensibile alla questione e di aver già avviato una verifica interna per comprendere le ragioni dell’accaduto e le conseguenze che possano esserne derivate sull’intero sistema telematico dell’Ordine.

Il Consiglio prende atto.

P.S.: Comunicazione francamente oscura ed incomprensibile. Cosa sarà mai accaduto?

 * * *

– Il Consigliere Mazzoni riferisce sulla richiesta inoltrata dai Rappresentanti delle squadre calcistiche partecipanti al Torneo Justitia con la quale richiedono il contributo di euro 1.000,00, per ogni gruppo, per il complessivo importo di euro 13.000,00. Il Consigliere Mazzoni evidenzia che il Torneo, giunto alla trentesima edizione, permette ad un elevato numero di avvocati di partecipare all’importante attività sportiva che, tradizionalmente, il Consiglio ha patrocinato. Il Consigliere Mazzoni, rilevato che l’attuale edizione del Torneo terminerà nel prossimo mese di luglio, propone di deliberare il contributo, per il minore importo di euro 6.500,00.

Il Consigliere Tesoriere conferma che al Torneo Justitia, vero momento di aggregazione e condivisione della comune passione sportiva di molti avvocati romani, partecipano oltre 300 colleghi che si cimentano nelle gare sportive con vero spirito agonistico. Per quanto concerne il contributo economico richiesto specifica che, anche per gli anni passati, il Consiglio ha riconosciuto un contributo economico e poichè il Torneo ha avuto inizio nel mese di ottobre del 2011, e el bilancio è inserita la previsione di spesa, ritiene di poter aderire alla richiesta del Consigliere Mazzoni per la contribuzione di euro 6.500,00, mentre ribadisce che per tutto quello che riguarda il nuovo biennio per le manifestazioni sportive, sarà necessario ricorrere anche all’ausilio di sponsorizzazioni da parte di terzi.

Il Consiglio, con l’astensione del Consigliere Nicodemi, approva l’erogazione del contributo di euro 6.500,00, a favore delle tredici squadre di avvocati partecipanti al Torneo Justitia.

P.S.: Bene. Apprendiamo che “per tutto quello che riguarda il nuovo biennio” non si concederanno più provvidenze o contributi dell’Ordine alle compagini sportive che rappresentano il Consiglio. Questa delibera, dunque, è l’ultima in questo senso, dovendo d’ora in poi farsi ricorso agli sponsor.

 * * *

– I Consiglieri Mazzoni e Nicodemi riferiscono sulla nota fatta pervenire dagli Avv.ti Giuseppe Micera, Presidente dell’Associazione “Tennis Forense”, e Michela Pentenè, già nominata responsabile del Progetto di settore sportivo relativo al Tennis, con la quale chiedono il patrocinio del Consiglio per il Torneo che si svolgerà dal 4 al 15 giugno prossimi presso il Circolo sportivo dopolavoro ATAC, sito in Lungotevere Thaon di Revel n. 11/13. Il torneo prevede la partecipazione di circa ottanta avvocati e magistrati romani. Al termine del torneo seguirà una cena offerta dai partecipanti alla quale sono invitati tutti i componenti del Consiglio. E’ altresì previsto un convegno dal titolo “Fatto illecito e giustizia sportiva” con prossima richiesta di crediti formativi. Gli Avv.ti Giuseppe Micera e Michela Pentenè richiedono un contributo di euro 1.500,00 per l’affitto dei campi, nonchè per l’acquisto di medaglie e coppe.

Il Consiglio approva.

P.S.: Chiedo scusa per il precedente post scriptum: quella era la “penultima” delibera.

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– I Consiglieri Mazzoni e Nicodemi riferiscono sulla nota fatta pervenire dagli Avv.ti Flavio Degli Abati e Franco Novarina, già nominati responsabili del Progetto di settore sportivo relativo al Basket, con la quale chiedono il patrocinio del Consiglio dell’Ordine per il quadrangolare di Basket che si svolgerà il giorno 26 maggio 2012 presso il Circolo del Ministero degli Affari Esteri sito in Lungotevere dell’Acqua Acetosa n. 42. Il torneo prevede la partecipazione di n. 3 squadre di avvocati composta da 12/14 colleghi ed una di magistrati. Al termine del torneo seguirà una cena offerta dai partecipanti alla quale sono invitati tutti i componenti del Consiglio. Gli Avv.ti Franco Novarina e Flavio Degli Abati richiedono un contributo di euro 1.000,00 per l’affitto del campi, nonchè per l’acquisto di medaglie e coppe.

Il Consiglio approva.

P.S.: Chiedo ancora scusa. Quella di cui sopra era la “terz’ultima” delibera…..

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– Il Consigliere Tesoriere comunica che, per migliorare la gestione e per la economicità delle  risorse, ha proceduto a dotare i Responsabili dei singoli Dipartimenti del Consiglio di apposita modulistica per richiedere eventuali interventi tecnici e/o di materiale di consumo, da utilizzare in caso di necessità.

Il Consiglio prende atto.

P.S.: Ecco, ci mancava un po’ di burocrazia anche all’Ordine. Ora i dipendenti dovranno fare richiesta della cancelleria utilizzando l’apposita modulistica…..

N.B.: Il prossimo 7 giugno, dalle ore 9 alle ore 12, in Aula Avvocati si terrà un interessante convegno dal titolo (copiato testualmente dalla locandina nella sezione “prenotazione eventi” del sito Internet del Consiglio): “IMU: profili applicativi della muova risposta e dubbi di costituzionalità“. Prima di prenotarmi sto chiedendo in giro cosa si vorrà  intendere per “muova risposta” (forse trattasi di un detto tipico di giocatori di scacchi).

N.B. DUE (del 31 maggio): Incredibile “Verba volant“!! Evidentemente tra i 62 dipendenti attualmente in servizio al COA uno deve essere stato messo a leggere la presente Rubrica perchè, in data odierna, sulla sezione “Eventi” del Sito dell’Ordine, quegli errori macroscopici che caratterizzavano la locandina del Convegno sull’IMU sono stati magicamente corretti!! Potenza del web…!!!

Verbale del 17 maggio

Il Presidente rappresenta che in data 7 maggio 2012 è pervenuta la comunicazione del decreto del Presidente della Corte di Appello di Roma circa la limitazione dell’orario di apertura delle Cancellerie civili (dalle 9.00 alle 12.00), degli Uffici del Ruolo Generale delle Cancellerie civili e Lavoro (dalle 9.00 alle 12,30) e del presidio del sabato civile e lavoro (dalle 9.00 alle 13.00) a decorrere dallo scorso lunedì 14 maggio e senza la previsione di un limite temporale all’efficacia del provvedimento. Ricorda, inoltre, che le precedenti problematiche connesse alla limitazione degli orari di apertura delle Cancellerie e degli Uffici del Tribunale hanno avuto positiva soluzione allorchè, con la nota prot. 1149 int. del 21 febbraio 2012, il Presidente Vicario del Tribunale Ordinario di Roma e il Dirigente Amministrativo dello stesso Tribunale, hanno disposto che “in esecuzione dell’ordinanza del TAR Lazio n. 4912/2011, nonchè conformemente alla richiesta dell’Amministrazione centrale in data 16 febbraio 2012, con decorrenza immediata gli Uffici e le Cancellerie del Tribunale di Roma, ripristineranno l’orario di apertura al pubblico, in vigore antecedentemente al 1° ottobre 2011”. Il Presidente e il Consigliere Galletti rilevano che la limitazione dell’orario di apertura al pubblico, a prescindere dalle ragioni sottese a tale determinazione, contrasta con il disposto di cui all’art. 162 L. 1196/1960, attualmente in vigore, secondo cui le Cancellerie e le Segreterie giudiziarie sono aperte al pubblico cinque ore nei giorni feriali e, dunque, propongono al Consiglio di esperire ricorso giurisdizionale al TAR di Roma, per l’annullamento del Decreto del Presidente della Corte di Appello di Roma del 7 maggio 2012, poichè lesivo dei diritti e degli interessi degli iscritti e della cittadinanza, alla quale gli iscritti devono garantire il corretto ed efficace esercizio del diritto di difesa, oggetto della nota “protezione” costituzionale ex art. 24 Cost., messo gravemente a repentaglio delle ridotte possibilità di accedere agli Uffici per lo svolgimento delle attività defensionali e di quelle connesse. Inoltre, la riduzione dell’orario di accesso aggraverà di ulteriori costi l’Avvocatura romana, poichè i professionisti dovranno rideterminare l’organizzazione dei rispettivi studi in funzione del decreto e in contrasto con quanto legislativamente previsto. Il Consigliere Stoppani è contraria al ricorso, pur ritenendo che l’Amministrazione debba rispettare la legge, perché da un lato il provvedimento richiama la pronunzia del Consiglio di Stato che ha accolto l’appello dell’Avvocatura avverso la nota ordinanza del TAR e dall’altro perché ritiene che il ricorso debba eventualmente essere proposto dall’O.U.A. o da associazioni o singoli professionisti, non dal Consiglio dell’Ordine.

Il Consigliere Condello si associa a quanto dichiarato dal Consigliere Stoppani.

Il Consiglio delibera di proporre ricorso al TAR e nomina proprio difensore l’Avv. Angelo Clarizia, con studio a Roma in Via Principessa Clotilde n. 2.

N.B.: Plaudiamo all’iniziativa del Cons. Stoppani la quale ha compreso che altro è un “sindacato” altro è un “Ente pubblico”. Il suo intervento ha permesso peraltro di svelare un dato che la comunicazione presidenziale aveva “occultato”: che, cioè, Santacroce ha giustificato il suo provvedimento di riduzione dell’orario esplicitamente con il richiamo della pronuncia del Consiglio di Stato.

* * *

Il Presidente riferisce che, insieme al Consigliere Segretario, ha incontrato in data 11 maggio 2012 il Dott. Giorgio Santacroce, Presidente della Corte di Appello di Roma, con il quale sono state affrontate le seguenti questioni:

– nomina del terzo Componente del Consiglio Direttivo della Camera di Conciliazione di Roma: è stato individuato, concordemente, nella persona dell’Avv. Francesco Caroleo, grazie all’annosa esperienza nell’Organismo, di cui è stato addirittura uno dei fondatori. Deve essere, inoltre, nominato da parte del Presidente del Consiglio dell’Ordine, il Segretario, carica per la quale il Presidente Santacroce ha segnalato l’Avv. Nunzia Esposito (omissis).

Il Consiglio prende atto e indica al Presidente, per la nomina a Segretario della Camera di Conciliazione di Roma, l’Avv. Alessandra Gabbani, con studio a Roma, in Via Appia Nuova n. 96/C.

N.B. Questa comunicazione “presidenziale” desta sconcerto sotto due profili: il primo, formale (ma oramai ci siamo abituati al lessico usato….), il secondo sostanziale.

a) Con il termine “annoso” la lingua italiana intende riferirsi a qualcosa di trito, stantio, vecchio, non certo ad una “esperienza pluriennale”. Ma siamo avvocati, non carrozzieri, e quindi l’idioma è qualcosa che può anche passare in secondo piano.

b) Il Presidente ha quindi detto che occorre nominare “il segretario” della Camera di conciliazione, carica per la quale l’indicazione è stata stavolta, in modo inedito, “suggerita” dal Presidente della Corte d’appello! Tuttavia a norma del vigente Regolamento della Camera di conciliazione (fondata nel 1996, quando molti dei membri dell’attuale Consiglio non erano neppure avvocati) è stabilito (art. 10) che i Segretari siano 3 e che debbano essere nominati non dal Consiglio dell’Ordine (su segnalazione del Presidente della Corte d’appello), bensì dal Consiglio direttivo della Camera stessa.

Potrebbe pensarsi che il Presidente ignorasse il Regolamento di questo Istituto, avversando la conciliazione: e tuttavia il Presidente uscente della Camera di conciliazione, l’avv. Giuseppe Lepore, sin da aprile si era permesso di scrivere all’attuale Consigliere Segretario sollecitando il rinnovo di tutte le cariche.

A questo punto, allora, non si tratta di ignoranza, ma di volontà di non rispettare la norma.

* * *

– Il Presidente comunica che con missiva datata 14 maggio 2012, l’Avv. Giovanni Cipollone lamenta la mancata convocazione alla riunione svoltasi presso il Consiglio con i rappresentanti delle squadre partecipanti al “Torneo Justitia”. Il Consigliere Mazzoni, quale Responsabile del Progetto Sport e Diritto Sportivo, relativamente alla nota dell’Avv. Cipollone, evidenzia che la convocazione dei responsabili delle squadre che partecipano al “Torneo Justitia” è stata, per urgenza, effettuata a mezzo mail solo pochi giorni prima della data fissata per l’incontro e proprio per rispetto al ruolo svolto dell’Avv. Cipollone, tale modalità è stata ritenuta irrispettosa.

N.B.: Al solito, l’uso dei sinonimi è vietato per chi redige il verbale. Avrei scritto, ad esempio, “irriguardosa”, per non ripetere il concetto del rispetto. Ad ogni modo, rispetto il rispettoso modo di scrivere il verbale, rispetto a come si faceva nel biennio precedente, un po’ troppo irrispettoso per i rispettabili consiglieri.

* * *

Il Consigliere Nicodemi comunica che l’assistenza al server gestionale dell’Organismo di Mediazione, gestito dalla società Net Service, risulta sospesa in quanto la Società stessa sollecita i pagamenti per l’attività di assistenza svolta nella misura di euro 4.400,00 oltre IVA, non ancora evasi. Il Consigliere Nicodemi chiede, pertanto, che il Cnsiglio (testuale, orbato della “o”: ndr) autorizzi il pagamento della relativa fattura, per evitare la sospensione del servizio.

Il Consiglio prende atto e approva il pagamento.

P.S.: Ma a che serve, a questo punto, il server gestionale dell’Organismo di mediazione, prossimo alla chiusura? E poi se il server gestionale è gestito dal gestore, chi gestisce i gestanti?

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Il Consiglio per la versione cartacea di “Temi Romana” e “Foro Romano” approva il preventivo della Infocarcere s.c. a.r.l., per euro 2.722,00 ciascuno e per la spedizione delle newsletter l’unico preventivo specifico e a costo fisso della Pan Comunication S.r.l. per euro 2.500,00 una tantum ed euro 7.200,00 annuali, invitando il Consigliere Cassiani, unitamente al Consigliere Tesoriere, a verificare la possibilità di eliminare o ridurre la spesa una tantum.

P.S.: Ariecco la Peter Pan (Adunanza dell’8 marzo), soggetto al quale oltre alla “pensata” del nuovo logo a pagamento viene ora affidato “l’una tantum e l’annuale” (di che?). A parte la scelta, rigorosamente “fiduciaria” e senza gara (ve lo ricordate l’esordio del Tesoriere ad inizio Consiglio, nell’Adunanza del 23 febbraio?), chi ha capito davvero cosa farà questa società?

Dal verbale del 22 maggio 2012

Il Presidente comunica di aver delegato alcuni dei Componenti del Gruppo Informatico a partecipare al FORUM P.A. 2012, in modo da riferire al Consiglio le novità da esso emergenti. Tale evento si è tenuto nelle giornate dal 16 al 19 maggio 2012 presso la Fiera di Roma. La  manifestazione, dislocata su due padiglioni, si è rivelata, ancora una volta, un’occasione di incontro e di confronto tra attori pubblici e privati sul tema dell’innovazione. In particolare, pubbliche amministrazioni locali e centrali, unitamente alle aziende private operanti nel settore, hanno mostrato la loro capacità di governance, necessaria per mettere a sistema le energie attive e vitali di cui il Paese è comunque ricco (omissis). Nelle prossime settimane il Presidente, in prima persona, prenderà contatto con tali realtà al fine di offrire agli avvocati romani la possibilità di fruire di un collegamento diretto con Enti e Società che puntano sulla innovazione tecnologica come mezzo fondamentale per uscire dalla crisi che, da troppo tempo, affligge Paese e Categoria.

P.S.: Il Presidente delega alcuni componenti del Gruppo Informatico…?? Una volta a queste manifestazioni il Consiglio andava con propri componenti, non tanto per finalità accentratrici quanto per garantire la presenza dell’Istituzione e non di semplici iscritti (i quali sono ovviamente liberi di prendervi parte come cittadini-professionisti). Rassicura però, in compenso, la promessa finale….

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Il Presidente, in ordine all’utilizzazione dell’Aula consiliare e del Teatro Manzoni, fa presente che non saranno più ammesse prenotazioni senza un programma già predisposto, anche in considerazione del fatto che, se non viene utilizzato il Teatro, il Consiglio deve sostenere ugualmente la relativa spesa. Perciò, invita i Consiglieri a chiedere in Consiglio l’approvazione di ciascun evento che intende svolgere, con indicazione del programma e dei relatori. Il Presidente specifica, inoltre, che l’invio delle email potrà essere effettuato solo una settimana prima dell’evento ed esclusivamente nell’ipotesi in cui i posti non siano tutti occupati.

N.B.: Fa piacere che si decida di fare economie se non si è in grado di organizzare eventi formativi presso l’Istituzione. Che i convegni continuino a svolgersi presso le Associazioni forensi non dispiace ma l’Ordine garantisce, ovviamente, un livello più elevato. Strano, tuttavia, che con tutti ‘sti “proggggetti” le Aule restino inutilizzate, al punto da indurre a pensare di disdire il convenientissimo rapporto con il Manzoni.

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Il Consigliere Segretario riferisce sulla nota del Dott. Salvatore Sorbara, Dirigente dell’Ufficio del Giudice di Pace di Roma, pervenuta in data 11 maggio 2012, con la quale comunica che provvederà a informare mensilmente il Consiglio sul numero delle sentenze pubblicate dal personale del Consiglio, attualmente impiegato presso detto Ufficio.

P.S.: Ah! Visto che nessuno sa quante sentenze si pubblicano, nonostante l’esercito di dipendenti consiliari pagati a Via Teulada, i dati ce li deve fornire Saponara (o Sorbara? Boh! Vedi adunanza dell’8 marzo). Nel biennio scorso il Consigliere segretario, ad ogni adunanza di inizio mese, li comunicava in Aula pubblicamente (si vedano i verbali dell’epoca). Ma costa fatica, lavorare…..

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Il Consigliere Stoppani, in relazione alla comunicazione del Consigliere Galletti alla seduta di Consiglio del 17 maggio 2012, relativa a tre convegni da lui organizzati per il Progetto di Diritto Amministrativo, rammentandogli la sua precedente comunicazione del 26 aprile 2012, rileva:
– che il convegno del 18 maggio riguarda il Diritto Penale e i convegni del 7 giugno e 5 luglio riguardano il Diritto Tributario;
– che, inoltre, ha chiesto al Consiglio il 17 maggio di approvare il convegno del 18 maggio, i cui manifesti e comunicazioni in via telematica erano stati affissi e inviati già da diversi giorni.
Il Presidente rileva che il Consigliere Galletti, quale Responsabile del Centro Studi, può organizzare eventi in qualsiasi materia, previa autorizzazione del Consiglio, già disposta alla precedente adunanza.
Il Consigliere Stoppani chiede di poter leggere la propria comunicazione, come consentito al Consigliere Scialla e, non essendole stata data la parola, invita i Consiglieri a leggere le proprie comunicazioni, tenuto conto del fatto che fa riferimento a dei dati precisi e che ha semplicemente rilevato l’inosservanza di prescrizioni imposte ad altri, facendo riferimento ad avvenimenti oggettivi che, trattandosi di una comunicazione di dieci righe, non capisce perchè non può leggerla.
Il Consiglio prende atto.

P.S.: Non si sa perché mai le comunicazioni del Cons. Stoppani, che pure parla notoriamente un italiano corretto, vengano tutte trascritte a verbale in lingua poco comprensibile…..

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Il Consigliere Bruni, in relazione alle contestazioni del Consigliere Condello, fa rilevare che, con singolare inversione di logica, lo stesso presenzia alle adunanze secondo i propri orari e comodità, in modo totalmente irrispettoso dei Colleghi e del Consiglio (ad esempio oggi è arrivato alle ore 17.21 e si è allontanato alle ore 19.23), riesce a dare colpa ai Colleghi Consiglieri, che partecipano all’intera adunanza per sei ore, di aver svolto i lavori più celermente del previsto.
Il Consigliere Galletti si associa.
I Consiglieri Bruni e Galletti, a tutela e nel rispetto dovuto ai loro elettori e alla Categoria forense tutta, invitano il Consigliere Condello a usare affermazioni e toni consoni alla sede consiliare, ritenendo offensivo essere apostrofati dal Consigliere Condello come “soldatini” del Presidente.
Si associano i Consiglieri Mazzoni, Santini, Scialla e il “soldatino” Bolognesi.

N.B.: Mi associo anche io alla critica del Consigliere Bruni. Dai verbali pubblicati sul sito non si riesce a capire l’orario di ingresso e di allontanamento dei singoli Consiglieri. Ma che uno rimanga in Aula meno di due ore nette e pretenda poi di monopolizzare la seduta non sta bene ed è disdicevole. E’ la stessa cosa di cui mi lamentavo, io, nel precedente biennio, con chi faceva l’identica cosa. Nessun medico ha prescritto ad alcuno di fare il Consigliere dell’Ordine.

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Il Consigliere Conte rileva che non si sta dando attuazione al contratto di lavoro decentrato, stipulato ormai oltre sei mesi fa, nella parte in cui è prevista l’istituzione della figura della posizione di elevata professionalità. Tale figura (riservata solo ai dipendenti di Area “C”) è assolutamente centrale nell’assetto della gestione dei servizi erogati dall’istituzione consiliare e la sua assegnazione non può essere rinviata oltre, anche perchè, cosi facendo, si fanno perdere risorse economiche (appositamente allocate in bilancio) al personale interessato. Chiede, quindi, al Consigliere Segretario, che è la carica cui incombe l’obbligo di dare puntuale e rigorosa esecuzione al contratto di lavoro, di voler, seduta stante, precisare quando indirà la selezione per il conferimento dell’incarico di cui trattasi.
Il Consigliere Segretario chiede al Consigliere Conte le motivazioni che gli hanno impedito di assumere, nel precedente biennio, la figura professionale da lui indicata.
Il Consiglio prende atto.

P.S.: I lavori consiliari e l’attività a Piazza Cavour non mi mancano affatto. Tuttavia la superficialità e l’inadeguatezza delle risposte dell’attuale Segretario alle sacrosante istanze del Consigliere Conte mi fanno tenerezza. Conte chiede al Segretario perché non dà attuazione al Contratto di lavoro che prevede l’istituzione della figura della c.d. posizione di elevata professionalità. Il Segretario replica parlando di “assunzione” e, pur non rispondendo – perché non sa cosa rispondere – rivolge la stessa domanda all’interlocutore (“perché non lo hai fatto tu al tempo tuo?”), in sostanza accusandolo a sua volta di inerzia.
La c.d. elevata professionalità, come esattamente nota Conte nella sua comunicazione, è una mera attribuzione di qualifica, riservata ai dipendenti di Area C (i responsabili dei Dipartimenti). Non si tratta di assumere nessuno ma solo di bandire una selezione tra gli aventi diritto. Conte non lo ha fatto, nel precedente biennio, perché il contratto di lavoro integrativo (che prevede la figura in questione) è stato stipulato solo sotto Natale del 2011 (quando oramai, essendo in scadenza la consiliatura, non si potevano assumere più decisioni in Aula), mentre il Consigliere Segretario invece di vedere cosa accadeva in Consiglio si dedicava alla sua campagna elettorale.
Ed oggi, forse, farebbe bene a fare altrettanto.
Il problema è che invece di essere Conte a preoccuparsi di questa tematica, dovrebbero essere i sei dipendenti che potrebbero aspirare a ricoprire quella posizione, guadagnando qualcosa di più, a sollecitare in tal senso il Segretario. Ma, misteriosamente, non lo fanno. Forse perché avranno avuto già dei “benefici”?

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Il Consigliere Conte ricorda al Consiglio che nell’adunanza del 3 maggio u.s. ha chiesto, tra l’altro, al Consigliere Segretario (al quale il Consiglio ha conferito la delega per assumere il personale a tempo determinato) se fosse vero che era stata assunta la figlia di tal (omissis), cancelliere in servizio presso il Giudice di Pace di Roma, e nell’affermativa ha domandato di sapere ove detta dipendente fosse stata assegnata. Il Consigliere Segretario, nella stessa adunanza, dopo aver elencato le persone assunte e avviate al lavoro presso gli Uffici Giudiziari, ha risposto in questi termini, tentando in qualche misura di irridere esso Consigliere Conte: “Dalla semplice lettura dei nomi dei dipendenti sopra riportati, il Consigliere Conte potrà verificare che non vi è alcuna persona assunta con il nome (omissis), ma non si può escludere che abbia presentato la domanda e abbia partecipato alla selezione”. Orbene, il Consigliere Conte, rileva che la cancelliera sopra citata ha il cognome “(omissis)” da nubile, mentre la propria figlia –ovviamente– reca il cognome del padre. E siccome è evidente, visto che il Consigliere Segretario (ma anche lo stesso Presidente, del resto) è un quotidiano frequentatore dell’Ufficio del Giudice di Pace di Roma, che egli non poteva non sapere che uno dei dipendenti di recente assunti è proprio la figlia di quella cancelliera. Il Consigliere Conte, vista la reticenza del Consigliere Segretario, illustra a tutti i Consiglieri (ignari, certamente, della storia), quanto segue. La Signora (omissis), nata il (omissis), è alle dipendenze del Giudice di Pace di Roma, con mansioni di cancelliere, ed è coniugata con il Signor (omissis). La prima figlia dei coniugi (omissis) è la Signorina (omissis), nata il (omissis). Orbene, tale ragazza è proprio colei alla quale il Consigliere Conte intendeva riferirsi quando, il 3 maggio scorso, ha chiesto al Consigliere Segretario “se fosse vero che era stata assunta la figlia di tal (omissis), cancelliere in servizio presso il Giudice di Pace di Roma”. La riluttanza alla risposta che esso Consigliere Conte ha ottenuto, alla sua specifica e chiara domanda, dal Consigliere Segretario, la dice lunga sul fatto che tale assunzione sarebbe dovuta rimanere il più possibile “segreta”, nelle intenzioni dello stesso Segretario. Siccome tale Signorina (omissis) è stata assegnata, su decisione esclusiva e unilaterale del Consigliere Segretario, nello stesso Ufficio dove lavora la madre, il Consigliere Conte domanda ai Colleghi Consiglieri se, a loro avviso, sia opportuno che un dipendente dell’Ordine, assunto a tempo determinato senza alcuna formalità selettiva, se non quella di un mero incontro con il Consigliere Segretario, sia inviato a prestare servizio presso lo stesso Ufficio ove opera la madre. Il Consigliere Conte segnala l’assoluta sconvenienza di una siffatta decisione, peraltro neppure condivisa collegialmente, che quando sarà resa pubblica e confermata, desterà, certamente, perplessità in capo a molti Consiglieri in carica e a moltissimi colleghi che riterranno tale collocamento della Signorina (omissis) quantomeno singolare. Il Consigliere Conte è sinceramente stufo di dover attendere ancora che il Consigliere Segretario gli metta a disposizione la copia di tutti i contratti del personale attualmente in servizio a tempo determinato, avendoli chiesti formalmente in più occasioni e, non essendo sufficiente per esaudire quella richiesta quanto riferito dallo stesso Consigliere Segretario nella stessa adunanza del 3 maggio 2012 (“Il Consigliere Segretario comunica al Consigliere Conte che quando vuole, in qualsiasi giorno e orario che preferisce, è disponibile a mostrargli e a fargli prendere visione di tutti i contratti di lavoro a tempo determinato”). Il Consigliere Conte, come qualsiasi componente del Consiglio, ha infatti diritto non solo di visionare i contratti, ma di averne copia se lo chiede (e lo ha chiesto più volte), come potranno confermare i Consiglieri che praticano il diritto amministrativo. La richiesta di accesso, stante la qualità di componente dell’Organo di chi la inoltra, non dev’essere neppure motivata. Assicura, allora, che se copia integrale dei contratti stessi non verrà consegnata, sarà necessario proporre un formale ricorso al T.A.R. del Lazio, ai sensi dell’art. 25 della legge n. 241/90, il che non farà di certo fare bella figura all’Ordine. Chiede, quindi, che il Consigliere Segretario dia immediato ordine di effettuare le copie di tutti i contratti al personale amministrativo e di metterli a disposizione di esso Consigliere Conte.

P.S.: La comunicazione di Conte svela un episodio che la dice lunga sull’uso personalistico e clientelare del potere. Non solo. Ma fa tana al Consigliere Segretario che aveva tentato di mantenere segreta la notizia, inizialmente giocando sulla differenza di cognome tra la cancelliera e la figlia!!
La precisa comunicazione odierna del Consigliere Conte, che fa seguito a quella (da lui citata) del 3 maggio (nella cui Adunanza il Segretario pensava di farla franca), smaschera una pastetta. Né a dire che chi ha deciso di inviare la ragazza nello stesso posto dove lavora la madre non sapesse (siamo al Giudice di Pace, suvvia, luogo ben noto a chi pratica la materia dell’infortunistica….) dove la stesse mandando…..
Una pena, insomma. Una vera pena.

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Il Consigliere Mazzoni comunica che, al fine di migliorare l’attività dell’Ufficio Pareri, è stato predisposto un modulo di “richiesta di informazioni” sullo stato del parere di congruità. L’avvocato istante potrà compilare detto modulo dopo giorni trenta per i pareri di congruità per attività giudiziale e dopo giorni sessanta per i pareri di congruità per attività stragiudiziale. L’Ufficio provvederà ad inserire il citato modulo in apposita cartella al Consigliere assegnatario, affinchè lo stesso abbia cognizione della richiesta. Qualora, dopo la terza richiesta di informazioni, il Consigliere assegnatario non provveda all’emissione del parere, si procederà all’invio del fascicolo al Presidente per la nuova assegnazione con l’eventuale comunicazione all’avvocato interessato dei motivi della riassegnazione.
Il Consiglio approva.

P.S.: Come, come, come?? L’attuale regolamento sui procedimenti amministrativi dell’Ordine assegna trenta giorni di tempo per evadere le richieste di parere di congruità, e qui si danno tre possibilità di sollecito, ben oltre il termine perentorio, prima di sottrarre il fascicolo al Consigliere fannullone??  Avvocà, non ci lamentiamo dei ritardi dei Ministeri, allora….

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Il Consigliere Mazzoni riferisce sul parere rilasciato dall’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia, su sollecitazione del Consiglio Nazionale Forense, il quale ha interpretato le nuove disposizioni sulla durata del tirocinio nel senso di applicare la riduzione della pratica forense ai soli praticanti iscritti dopo l’entrata in vigore della nuova normativa. Il Consigliere Mazzoni ritiene opportuno attendere le doverose valutazioni del Consiglio Nazionale Forense prima di assumere nuove decisioni in merito.
Il Consiglio ritiene di confermare, salvo diversa disposizione di legge, la propria precedente delibera che ha stabilito di applicare le norme sulla durata dei diciotto mesi del periodo di pratica anche ai praticanti iscritti precedentemente al 1° gennaio 2012, poichè l’ipotesi contraria determinerebbe una evidente disparità di trattamento in violazione dei principi costituzionali.

N.B.: La decisione è smaccatamente populista e demagogica. Bene avrebbe fatto il Consiglio a sbrigarsi, nel rendere il proprio opinamento sul tema, invece che dormirci sopra (cfr. Adunanza del 19 aprile, dove “dopo ampia discussione” si è rinviata ogni decisione!). Ed oggi che il Ministero ha detto la sua (con un provvedimento, opinabile e contestabile quanto si vuole, ma comunque abbondantemente motivato e proveniente dall’unico Organo deputato a renderlo) il Consiglio romano “intigna” sulla sua posizione, tardivamente, limitandosi a dire che l’interpretazione contraria è sbagliata! I giovani che si trovano nella posizione di doversi avvalere di questa decisione consiliare possono dormire sonni tranquilli ed inoltrare, a novembre, la domanda di partecipazione all’esame di Stato, nella certezza che verranno ammessi??? Non ne sarei così sicuro….

Dal verbale del 31 maggio 2012

All’adunanza hanno partecipato il Presidente Mauro Vaglio, il Consigliere Segretario Pietro Di Tosto, il Consigliere Tesoriere Donatella Cerè, nonchè i Consiglieri Alessandro Cassiani, Domenico Condello, Isabella Maria Stoppani, Fabrizio Bruni, Antonio Conte, Mario Scialla, Riccardo Bolognesi, Antonino Galletti, Mauro Mazzoni, Matteo Santini, Aldo Minghelli

 N.B.: Sembrerebbe essere assente il non menzionato Cons. Nicodemi.

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Il Presidente uscente, Avv. Guido De Rossi, dopo il saluto dell’Ordine di Roma da parte del Presidente Vaglio, che gli ha consegnato una medaglia ricordo del nostro Ordine per ringraziarlo del prestigio conseguito per l’Avvocatura Italiana dall’espletamento di tale incarico ha, infine, passato il testimone al nuovo Presidente Avv. Lutz Simons, il quale ha dato appuntamento a Ginevra per i giorni dall’11 al 13 ottobre prossimi.

Il Consiglio prende atto.

P.S.: Beh, è innegabile che l’utilizzo della lingua italiana stia, mano a mano, migliorando.

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 Il Consigliere Segretario, viste le precedenti modifiche dello Statuto della Camera di Conciliazione, dove veniva sostituito il Magistrato designato con un Magistrato in quiescenza e la nomina di un terzo componente nominato dal Delegato del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e dal Magistrato designato;

– Vista la modifica dell’art. 8 in forza del quale il Presidente è eletto dal Consiglio dell’Ordine tra i Componenti di detto Organo;

– Vista la modifica dell’art. 9 per il quale i Segretari da uno sono passati a tre;

Ritiene di sottoporre all’approvazione del Consiglio un nuovo Statuto della Camera di Conciliazione, riproponendo le cariche e le nomine così come avvenivano originariamente, al fine di ridare impulso all’attività della Camera di Conciliazione che l’ha vista protagonista con accordi di primaria importanza come la “Porta del Diritto”, la convenzione con l’Ordine Provinciale dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri di Roma, il Protocollo d’intesa con il Comune di Roma, ecc. Il Consigliere Segretario distribuisce ai Consiglieri il nuovo Statuto della Camera di Conciliazione.

Il Consigliere Conte, in relazione alla delibera adottata dal Consiglio in data 17 maggio 2012, di nomina del terzo Componente del Consiglio Direttivo della Camera di Conciliazione di Roma, individuato nella persona dell’Avv. Francesco Caroleo e di nomina del Segretario del suddetto Organismo, individuato nella persona dell’Avv. Nunzia Esposito, rileva che la stessa è palesemente illegittima in quanto contrastante col “Regolamento della Camera di Conciliazione”. E, invero, il suddetto “Regolamento” all’art. 6, espressamente recita: “La Camera di Conciliazione è retta da un Consiglio composto da tre Membri effettivi. Sono Membri effettivi del Consiglio un Delegato del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, un Magistrato in quiescenza designato dal Presidente della Corte di Appello di Roma ed un terzo componente nominato dal Delegato del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e dal Magistrato designato”.  Risulta evidente che tale iter non sia stato seguito in quanto il Consiglio non ha ancora deliberato la nomina del proprio Membro di competenza e non aveva legittimità a nominare il terzo componente che deve essere scelto tra i Conciliatori di cui all’elenco degli aderenti alla Camera di Conciliazione, dagli altri due componenti del Direttivo e non dal Presidente del Consiglio dell’Ordine in accordo col Presidente della Corte di Appello di Roma. Inoltre, l’art. 10 del “Regolamento della Camera di Conciliazione”, espressamente statuisce: “I Segretari, nel numero di tre, curano il buon funzionamento della Camera di Conciliazione. Sono nominati dal Consiglio della Camera, rimangono in carica due anni e sono rieleggibili per un solo biennio consecutivo. Nelle more delle procedure di nomina, i Segretari uscenti restano in carica con pieni poteri”.  Alla luce di ciò, risulta evidente che né il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, nè il Presidente della Corte di Appello di Roma, avevano legittimità ad indicare un Segretario della Camera di Conciliazione, essendo tale compito deputato al Consiglio Direttivo di tale Organismo. Aggiungasi, comunque, che i Segretari della Camera di Conciliazione devono essere nominati in numero di tre (e non di uno solo) tra i Conciliatori di cui all’elenco degli aderenti alla Camera di Conciliazione. In tale elenco non risulta l’Avv. Nunzia Esposito (successivamente sostituita con l’Avv. Alessandra Gabbani e dei motivi di siffatta sostituzione se ne chiede spiegazione). La cosa che più meraviglia è che l’iter procedurale per l’esatta nomina degli Organi della Camera di Conciliazione era stato indicato, con lettera datata 24 aprile 2012, al Consigliere Segretario, dal Presidente della Camera di Conciliazione, Avv. Giuseppe Lepore. Ma vi è di più, il terzo Membro designato dal Consiglio, Avv. Francesco Caroleo, non risulta essere nè Mediatore, nè Formatore di Mediatori ai sensi del D.Lgs. 28/2010, rifiutando addirittura di partecipare, in via privilegiata (ovvero, senza dover partecipare all’estrazione notarile) al Corso all’uopo organizzato dall’Organismo di Formazione per Mediatori del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Come è noto, dopo la delibera di incorporazione della Camera di Conciliazione quale Dipartimento indipendente dell’Organismo di Mediazione Forense del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, per conformità alle disposizioni di cui all’accreditamento ministeriale, tutti i Componenti del Direttivo, Avvocati, Segretari e Tesoriere, risultano essere Mediatori civili ai sensi del D.Lgs. 28/2010 o Formatori di Mediatori ai sensi del medesimo decreto legislativo. E, in ogni caso, per trasparenza, invita il Consiglio a presentare al Comune di Roma Capitale, istanza di accesso agli atti al fine di definire se vi siano stati corsi di formazione a pagamento da parte della Camera di Conciliazione o di Componenti di essa e vi sia stata corresponsione di denaro in favore dei suddetti soggetti. Il Consigliere Conte invita, pertanto, il Consiglio a revocare la delibera assunta in data 17 maggio 2012 di nomina del terzo Componente del Consiglio Direttivo della Camera di Conciliazione di Roma e del Segretario del medesimo Organismo, delegando il Consigliere Segretario all’invio al Comune di Roma Capitale dell’istanza di accesso agli atti finalizzata alla verifica delle circostanze di cui sopra.

Il Consigliere Segretario comunica che l’Avv. Francesco Caroleo ha rassegnato le dimissioni, pertanto il problema sollevato dal Consigliere Conte è superato.

Il Consiglio approva il nuovo Statuto della Camera di Conciliazione e delega il Presidente a sottoporlo al Presidente della Corte di Appello di Roma per l’approvazione definitiva e per la nuova nomina delle cariche.

P.S.: Termina con questa penosa storia la pessima figura che il Consiglio ha fatto, il 17 maggio, sulla Camera di conciliazione, applicando un regolamento superato (disconoscendo l’esistenza di quello vigente!), procedendo a nomine illegittime che ora vengono revocate, e proponendo oggi un ritorno al passato con l’approvazione di una normativa che riaccentra sul Consiglio stesso ogni potere di controllo di un organismo che è stato, sotto ben 4 diverse presidenze consiliari, autonomo ed indipendente.

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 Il Consigliere Tesoriere riferisce della fattura Fastweb relativa ai consumi di telefonia e internet della Sede della Mediazione sita in Via Attilio Regolo, pervenuta nel mese di maggio 2012, con la quale viene chiesto il pagamento di euro 3.589,84 che il Consigliere Tesoriere, con non poca sorpresa, scopre imputati nella misura di euro 315,00 al consumo ed euro 3.274,84 ai canoni e accessori. Il Consigliere Tesoriere chiede di dare mandato ad un avvocato per addivenire a chiarimenti con la società Fastweb.

Il Consiglio delega il Consigliere Tesoriere ad approfondire la questione e ad assumere le iniziative del caso.

N.B.: Giusto. Ce vorrebbe n’avvocato….

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Il Consigliere Cassiani rappresenta che la redazione della rivista “Temi Romana” ha bisogno di persone che siano in grado di correggere le bozze e, in genere, di attuare le istruzioni redazionali. Il Consigliere Cassiani propone di incaricare due o tre praticanti avvocati disposti a rendere questo servizio, ai quali si potrebbe riconoscere una simbolica ricompensa in danaro.

Il Consiglio approva senza concessione di somme in denaro, ma con un altro tipo di riconoscimento, a dimostrazione dell’apprezzamento per l’attività svolta.

P.S.: Correttori di bozze “a gratis” cercasi disperatamente. Prima le correzioni le facevamo noi, ma costa fatica…..

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Il Consigliere Cassiani coglie l’occasione per riferire che ha già ricevuto molto materiale per il primo numero della rivista “Temi Romana” e che ha avuto l’entusiastica disponibilità di molti cattedratici a far parte del Comitato Scientifico e a collaborare attivamente. A tal proposito preannuncia una riunione del Comitato Scientifico e di quello di redazione, nonché l’organizzazione di un convegno per la presentazione del primo numero delle riviste. Chiede, inoltre, ai Consiglieri di scrivere articoli per il “Foro Romano”, con particolare riferimento alle iniziative consiliari e ai problemi dell’Avvocatura.

Il Consiglio si riporta alla precedente delibera.

P.S.: Acquisito molto materiale per Temi Romana? Bene! E che aspettiamo a farne uscire un numero, pure striminzito, visto che siamo oramai a metà anno?

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 Il Consigliere Cassiani riferisce sulla convenzione per poter utilizzare il programma SIR FIND e precisa che il canone richiesto è di Euro 5.000,00 annui. Il Consigliere Cassiani ringrazia, infine, l’Avv. Samantha Luponio che, nell’espletamento del suo incarico, si è dimostrata elemento prezioso e infaticabile.

Il Consiglio pone limite al tetto di spesa, segnalando l’opportunità di interrompere la trattativa rifacendosi alle segnalazioni dei colleghi, come fonte di giurisprudenza.

N.B.: A parte che non è chiaro cosa significhi porre limite al tetto di spesa e contestualmente interrompere la trattativa. Ma, poi, il Consiglio, delibera o “segnala”? E infine: il Sir Find lo vogliono gli avvocati, anche a spese loro (si tratta di meno di 30 euro l’anno) a condizione che il Consiglio lo approvi. Da ultimo: meglio il passa parola delle segnalazioni dei colleghi, come “fonte di giurisprudenza”??? Aiuto!

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Il Consigliere Cassiani comunica che ieri, al Teatro Sistina, la rappresentazione del Macbeth in versione musicale, ha avuto un successo di pubblico eclatante. Autori e interpreti lo hanno pregato di ringraziare il Consiglio e, in particolare, il Consigliere Minghelli che si è molto adoperato per pubblicizzare l’evento.

Il Consiglio prende atto.

N.B.: Ooooh, questa si che è una notizia in grado di risollevarci dalla crisi…..

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 Il Consigliere Nicodemi, per la fase del recupero crediti, pone al Consiglio il seguente quesito: “I pagamenti delle indennità (e spese di avvio) dovute dalle parti, dovranno ricomprendere l’IVA anche per i pagamenti già effettuati?”.

Il Consiglio delibera che per le residue somme dovute a saldo, relative a procedimenti aperti precedentemente al 20 marzo 2012, gli importi indicati sono da considerarsi comprensivi di IVA.

P.S.: Oh, ma allora il Consigliere Nicodemi (non citato tra i partecipanti alla Adunanza) c’e?? E la sua comunicazione, circa la fase dei recuperi dei crediti, a che cavolo di tematica si riferisce?

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Il Consigliere Nicodemi informa che è stata inoltrata richiesta al Dirigente dell’Ufficio per i consulenti tecnici, al fine di acquisire l’Albo dei Consulenti iscritti presso il Tribunale, come previsto dall’art.7 comma 2 del Regolamento.

Il Consiglio prende atto.

N.B.: E poi il Consigliere Condello si lamenta perché, a suo dire, in Consiglio non si parla di tutto …..

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 Il Consigliere Nicodemi fa presente che è pervenuta, da parte dell’Avv. (omissis), difensore dell’(omissis), una richiesta di esenzione dall’anticipo delle spese sulle procedure di mediazione, in quanto rientrerebbe tra i soggetti per cui è previsto l’esonero. Il Consigliere Nicodemi evidenzia che sarebbe opportuno stipulare una convenzione con il suddetto Ente.

Il Consiglio non approva.

P.S.: E non approva no! Mi pare giusto che non si approvi una cosa che non si capisce affatto, malgrado ogni buona volontà, cosa voglia significare.

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Il Consigliere Nicodemi fa presente che nella sede di Via Attilio Regolo gli incontri di mediazione si protraggono oltre le ore 19.00, obbligando il personale a rimanere in servizio anche dopo l’ordinario orario di lavoro. Chiede, pertanto, che il Consiglio autorizzi il pagamento degli straordinari necessari dopo le 19.00, ovvero determini le iniziative da adottare per la chiusura dell’Ufficio.

Il Consiglio delibera che gli Uffici di Via Attilio Regolo devono essere chiusi inderogabilmente alle ore 19.00 e che le procedure di mediazione, eventualmente in corso, dovranno essere rinviate.

N.B.: Seconda proposta consecutiva bocciata. Ma che il Consiglio ce l’ha con il Cons. Nicodemi?

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Il Consigliere Nicodemi comunica la necessità di effettuare i corsi di aggiornamento, al fine di garantire la professionalità dei Mediatori dell’Organismo, nonchè acquisire le 18 ore di aggiornamento obbligatorio per mantenere il titolo acquisito. Il Consigliere Nicodemi ricorda che le spese relative ai precedenti corsi di aggiornamento sono state rimaste totalmente a carico dell’Organismo.  Chiede pertanto che il Consiglio autorizzi questi corsi e le relative spese.

Il Consiglio invita il Consigliere Nicodemi a fornire maggiori dettagli sul progetto.

 P.S.: Qui la decisione è un pò più “garbata”, ma di identico segno….

Addendum del 18 giugno 2012

Ennesima gaffe consiliare. Nel verbale del 22 maggio si legge questa comunicazione (che riporto, al solito, in modo testuale):

“Il Consigliere Segretario riferisce sulla nota della Dott.ssa (omissis) dello Studio legale (omissis), pervenuta in data 17 maggio 2012, con la quale chiede di pubblicizzare sul sito istituzionale l’iniziativa “Premio tesi di laurea 2012”, rivolto a laureati in giurisprudenza che hanno conseguito il titolo tra il 15 novembre 2011 e il 15 novembre 2012.

Il Consiglio dispone di inserire il programma sul sito dell’Ordine senza la spendita del nome dello studio legale promotore dell’iniziativa”.

Tra le news del sito consiliare, invece, compare oggi (18 giugno) il relativo avviso con questo incipit: “Per il quarto anno consecutivo, Portolano Cavallo Studio Legale, al fine di promuovere gli studi in questi ambiti disciplinari e sostenere gli studenti più meritevoli, istituisce due premi di 2.000 € lordi ciascuno destinati a tutti coloro che abbiano conseguito la laurea specialistica o a ciclo continuo in Giurisprudenza (o equipollenti) nel periodo compreso tra il 15 novembre 2011 e il 15 novembre 2012 presso un’Università Italiana”.

P.S.: Complimenti ovviamente ai colleghi dello Studio che mette a disposizione la borsa. Minori complimenti a chi dice di fare una cosa e poi ne fa una esattamente opposta.

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CHIUSURA!!!!

Questa rubrica, Verba Volant, nata soli 4 mesi fa, chiude.

L’avevo aperta con l’intento di riportare un po’ di sorriso nella politica forense romana, attraverso l’uso innocente della satira che, da Trilussa a Petrolini, passando per Pasquino, ha sempre caratterizzato il modo sarcastico dei romani di commentare le vicende pubbliche.

Ma la satira ha un senso solo se esiste, almeno un po’, la morale. Quando la morale viene totalmente disconosciuta, non c’è satira che tenga. E’ infatti inutile commentare gli strafalcioni, i refusi, le sbadataggini che si rilevano dal verbale delle Adunanze (“Verba volant” si limitava a questo) quando si è in presenza, invece, di atti eticamente riprovevoli. Il gioco in questo caso non è più “ad armi pari” ed allora è preferibile alzare bandiera bianca.

Il 28 giugno 2012, durante l’Assemblea del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma (chiamata ad approvare il bilancio dell’Ente), è stata diffusa una notizia che tutti (salvo uno) disconoscevano. Riporto testualmente l’intervento che una collega ha svolto al microfono, dinanzi a qualche centinaio di colleghi: “Non è mia intenzione fare le pulci al bilancio, convinta come sono – e come sono sempre stata – che un Ente Pubblico come il Consiglio dell’Ordine debba prevedere delle voci di spesa adeguate al proprio ruolo ad alle proprie funzioni. Concordo quindi anche con le poste stanziate per spese di rappresentanza, cancelleria, rimborsi spese ai componenti del Consiglio ecc. che , pure, hanno costituito in passato motivo di lamentela per pretesa eccessiva onerosità da parte di chi oggi quelle stesse spese ci  propone. Ritengo però doverosa la massima trasparenza in ordine alle modalità attraverso le quali gli impegni di spesa da parte del Consiglio vengono assunti. Mi riferisco in particolare alla posta contenuta nella parte seconda (spese), categoria 4 (spese per acquisto di beni di consumo e servizi), voce 15 (compensi a terzi), nella quale ritengo sia ricompresa la spesa relativa ai compensi dovuti ad un esperto nel settore della comunicazione – sig. Mauro Milita  – con il quale l’Ordine, su proposta del consigliere Tesoriere, ha deliberato di stipulare un contratto di collaborazione per la durata di un anno al fine di sviluppare una politica della comunicazione nei confronti di soggetti terzi. La voce di spesa per tale posta è pari ad euro 100.000,  ovvero di 20.000,00 euro superiore a quella del   preventivo 2011 quando le spese poi effettivamente sostenute sono state pari ad euro 61.198,00. I compensi previsti dal contratto con il suddetto “comunicatore” ammontano ad euro 24.000,00 annuali al netto. L’individuazione del professionista è avvenuta senza alcuna delle procedure di comparazione previste dal DLGS 165/2011 per il conferimento degli incarichi di collaborazione; in violazione del disposto della legge 244/2007 che subordina l’efficacia dei contratti di collaborazione alla pubblicità, sul sito istituzionale dell’Ente, dei nominativi dei consulenti, dell’oggetto dell’incarico e del relativo compenso; in violazione del disposto di cui all’art. 173 legge 266/2005 che impone la trasmissione alla Corte dei Conti degli incarichi di consulenza di importo superiore ad euro 5.000,00; in violazione delle circolari del Consiglio dei Ministri 21.12.2006 e 11.3.2008 che precisano che solo le collaborazioni meramente occasionali, che si esauriscono in una sola azione o prestazione, caratterizzata da un rapporto intuitu personae e che comportino una spesa equiparabile ad un rimborso spese, non siano soggette a procedure comparative né ad obblighi di pubblicità. All’adunanza del 10 maggio 2012, su espressa richiesta del Cons. Conte che chiedeva lumi in ordine alle modalità di reperimento di tale figura professionale , il presidente Vaglio precisava di conoscere personalmente il signor Milita da molti anni e di aver avuto modo di apprezzarne le qualità di studioso della comunicazione. Da successive verifiche effettuate è emerso che il sig. Mauro Milita, che già aveva curato la “comunicazione” della lista capeggiata dal presidente Vaglio nel corso dell’ultima campagna elettorale, è Amministratore Unico della s.r.l. SKYCLIC, di cui detiene il 70% delle quote sociali mentre il restante 30% delle quote stesse  appartiene proprio al presidente Vaglio presso la cui residenza anagrafica, in via (omissis) n. 10, risulta avere sede la società. Il Consiglio dell’Ordine ha quindi deliberato di affidare un incarico remunerato ad un socio in affari del Presidente che, peraltro, non risulta neanche essersi astenuto dalla delibera pur sussistendo indubitabilmente le gravi ragioni di convenienza previste dalla legge. Chiedo quindi al Consiglio dell’Ordine, in persona del Consigliere Segretario, di attivarsi presso le competenti autorità al fine di verificare l’eventuale sussistenza di profili di responsabilità amministrativa, erariale e/o penale nei fatti così come rappresentati. Chiedo altresì la riduzione della relativa posta in bilancio da euro 100.000,00 ad euro 75.000,00”.

Dunque, in soldoni, si è verificato questo: Vaglio, quale Presidente di un Ente pubblico, conosce da tempo un tizio cui decide di affidare, ratione officii, un incarico ben retribuito, senza alcuna procedura selettiva. Mantiene segreto il rapporto di amicizia che lo lega al tizio e si guarda bene dall’astenersi quando si vota l’affidamento. Dopo qualche giorno viene incalzato ed è costretto – scoperta questa vecchia amicizia – ad ammetterla, ma si limita a minimizzare, senza svelare gli ulteriori segreti che ci sono sotto. Pubblicamente, viene poi spiattellato che il soggetto beneficiato non solo è un suo vecchio amico, ma anche socio – con lui – di una società di capitali!! In assemblea il Presidente, visibilmente preso in contropiede, incalzato da un altro iscritto che gli chiede se tutto ciò sia vero, bofonchia qualcosa (“quella società è in perdita…”); il resto dei Consiglieri è imbarazzatissimo, qualcuno in aula urla “dimissioni!”, altri – che pure riposero la loro fiducia in quel presidente – ora si guardano sconcertati. Si respira aria di nausea in un’Aula in cui si amministra l’etica forense. Circolano fotocopie della visura camerale che dimostra in modo inequivocabile che il fatto è sacrosantemente vero.

Il Corriere della Sera, il giorno di San Pietro, pubblica un articolo di mezza pagina in cui racconta analiticamente l’episodio. Vaglio replica sul suo sito (che un tempo dava informazioni utili ed oggi si trasforma nel veicolo di una disperata autodifesa) dicendo che quell’affidamento a trattativa privata non è contrario all’ordinamento giuridico e la circostanza che egli abbia interessenze economiche con il suo beneficiato sarebbe del tutto irrilevante (sob!!). Minaccia querele (arisob!). Un suo amico si chiede “cosa ci sia di male nell’operazione”, facendo capire a tutti – con quella domanda – perché la categoria forense ha perduto credibilità agli occhi dei cittadini e come mai è trattata a pesci in faccia da tutti.

La polemica monta, la notizia fa il giro degli altri fori, i colleghi appaiono disgustati da chi utilizza il loro denaro per favori personali.

Vaglio vacilla, giunge a scrivere che l’articolo del Corriere della Sera “infanga anche l’Istituzione che mi onoro di rappresentare e tutti gli Avvocati”. Il problema, a ben vedere, è che non sarà di certo l’articolo del “Corsera” a produrre quella sciagurata conseguenza, ma è la notizia in sé (non solo non smentita ma anzi confermata dall’interessato) a gettare discredito morale sull’Istituzione forense intera (non certo sugli iscritti all’Albo capitolino, del tutto incolpevoli se il relativo Presidente dell’Ordine commette atti come quelli venuti a galla per merito di chi considera l’etica ancora un valore). Perché se son stati tenuti nascosti sia il legame di antica amicizia tra i due sia la loro joint venture (fatti che sono emersi alla luce del sole solo dopo che qualcuno ha deciso di indagare) un motivo ci sarà. E non è detto che chi è uso a fare cose di questo genere non sia capace di farne anche altre, magari di gravità più intensa.

Ma forse ha ragione quel tizio che si chiedeva “cosa c’è di male” in tutto questo, visto che il problema di carpire la fiducia altrui in Italia non esiste più, sparito insieme al concetto di “vergogna” ed a quello del senso etico. “La società è in perdita”, zagaglia davanti a tutti Vaglio, gettando ancor più ombre sinistre sulle ragioni di quell’incarico e sulla relativa “retribuzione” (o finanziamento?).

Ed allora, stando così le cose, non ha più senso – davvero nessuno – tener aperto Verba volant. Appunto, le parole volano, e i fatti (pure quelli senza alcun fondamento etico, anzi soprattutto essi) restano.

4 Responses to “VERBA VOLANT”

  1. gennaro leone scrive:

    Carissimo Rodolfo,
    grazie per la bella iniziativa che in un periodo molto pesante, con le Tue comuniczioni, ci riesce a far sorridere.

  2. antonio fusillo scrive:

    Alcuni rilievi centrano il bersaglio ma la maggior parte di essi mi appare come uno sterile esercizio polemico. Sarebbe, invece, utile che i due consiglieri di minoranza e gli ex consiglieri non rieletti si adoperassero per dare al “Pubblico” l’immagine della massima coesione tra TUTTI noi avvocati. E per “Pubblico” intendo sia la “Gente” sia tutti i politici (legislatori, amministratori e giudici) che non fanno altro che denigrarci e cercare di impedire o, quanto meno, di limitare con mille ostacoli la niostra insostituibile funzione.
    Senza critica e con cordialità
    Antonio Fusillo

  3. gennaro leone scrive:

    Carissimo Rodolfo
    Tu scrivi e noi grazie a Te continuiamo a sorridere. Dicono che fa bene.
    Allora grazie a tutti.
    Gennaro

  4. Gennaro Leone scrive:

    Carissimo Rodolfo,
    non condivido nel modo più assoluto la decisione da Te presa.
    Verba Volant è l’unica rubrica che consente agli avvocati di sorridere e Te non puoi privarci di questi lieti momenti anche se concordo con Te su quanto scritto.
    Riattivala al più presto
    un abbraccio
    Gennaro

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